Macerata, 2 febbraio 2012 - Una sconfitta impensabile alla vigilia che mette in serio pericolo il cammino della Lube nella competizione continentale. Dopo il ko casalingo con Trento, era logico attendersi una reazione e invece la prestazione dei biancorossi è stata a dir poco mortificante e una condizione così approssimativa alla vigilia dei grandi appuntamenti della stagione non promette nulla di buono.

Una sola novità nei sestetti che scendono in campo e riguarda la Lube che lascia in panchina Stankovic per Pajenk mentre nel Cuneo, scontata l’assenza di Grbic, il coach Placì preferisce Vesely ba Fortunato. Inizio molto complicato per la Lube che fatica a trovare sbocchi e incappa troppo spesso nel muro avversario sempre attento e solido. Giuliani corre ai ripari e richiama Savani per Kovar, ma i risultati sono molto scarsi perché l’attacco dei biancorossi è fallimentaree Cuneo, senza strafare ma con un ottimo Vissotto s frutta abilmente le evidenti difficoltà dei biancorossi e chiude il primo set sul 25-20 grazie al muro, (saranno sette in totale per i piemontesi) di Mastrangelo su Kovar.

Alla ripresa del gioco di nuovo Savani in campo per la Lube che inizia in maniera migliore anche se stenta moltissimo in battuta e regala troppo agli avversari. Nella Lube qualche miglioramento si vede, ma è troppo poco per mettere in crisi Cuneo che comunque non fa niente di eccezionale, ma capitalizza quasi sempre quello che difende e ricostruisce. Scintille sul finale di set: sul 22-22 Savani regala in battuta l’ottavo punto ma Podrascanin e un tocco sotto rete di Travica danno ai biancorossi un set ball controbilanciato da una doppietta di Vissotto: 24-25. Cuneo, al contrario della Lube, è molto cinico e incassa anche il secondo set perché Omrcen spara fuori da posto due.

Terzo set sulla falsariga dei due precedenti con le due squadre che si danno battaglia provando a più riprese di prendere il largo ma senza riuscirci. Due tentativi dei biancorosso sono prontamente rimessi in discussione dagli ospiti che poi sul 20-20 sfruttano prima due errori (Omrcen e Kovar) e poi chiudono in maniera perentoria, prima con il muro di Mastrangelo su Omrcen e poi con Vissotto.