Macerata, 28 marzo 2012 - MORTE per cause naturali. Il referto dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Claudio Rastrelli per ora non va oltre: bisognerà aspettare novanta giorni prima che i periti spieghino perché il cuore di Vigor Bovolenta abbia smesso di battere. Ma soprattutto c’è un aspetto del quale i periti hanno discusso e su cui cercheranno di fare chiarezza: capire se ci sia un collegamento tra l’arresto cardiaco che sabato sera ha ucciso il pallavolista al Fontescodella e l’aritmia che dodici anni fa lo costrinse a restare lontano dal campo per tre mesi e mezzo. E’ quanto emerso dopo circa due ore e mezzo di esami all’obitorio dell’ospedale. A condurli il medico legale Mariano Cingolani e il tossicologo Rino Froldi, nominati dalla procura. Al loro fianco anche il perito di parte Alessandro Mattioli, nominato dai familiari di Bovolenta insieme all’avvocato Alessia Diorio. Entrambi sono ripartiti intorno alle 13, senza rivelare nulla dell’esame appena concluso. «Il quadro deve essere ancora chiarito — ha spiegato l’avvocato — e per ora i medici legali non hanno dato certezze. Ovviamente anche in riferimento a eventuali collegamenti tra la morte e l’aritmia di dodici anni fa». Cingolani ha dribblato il pressing dei cronisti: «Non possiamo dire nulla, dobbiamo completare gli accertamenti — ha tagliato corto —. Un collasso? Si può dire un collasso, sì, ma questo significa tutto e niente».
 

LA PROCURA, nel frattempo, ha dato il nulla osta per i funerali dopo aver disposto il dissequestro della salma, che oggi ripartirà da Macerata per raggiungere Taglio di Po, in provincia di Rovigo. Lì, alle 16 di oggi, Vigor Bovolenta riceverà l’ultimo saluto nel suo paese d’origine. «Abbiamo previsto l’arrivo di circa 4mila persone», dice la polizia municipale del Comune veneto. Una marea umana e d’affetto che si stringerà attorno ai familiari di Bovolenta, in particolare alla moglie Federica e ai quattro figli. Proprio la famiglia, ieri, ha anche voluto ringraziare «sentitamente tutti coloro che stanno manifestando il loro affetto, mondo sportivo e non».
 

Un bel gesto, infine, arriva da Perugia, dove il presidente della locale squadra di pallavolo, Claudio Sciurpa, ha deciso di sanare un vecchio contenzioso di 110mila euro che il club aveva con il giocatore: «Confermo la mia volontà e quella di alcuni sostenitori dell’Umbria Volley — ha scritto Sciurpa all’avvocato Eugenio Gollini, procuratore di Bovolenta — di voler sistemare il contenzioso in via stragiudiziale allo scopo di venire incontro alle necessità della famiglia, alla quale ti prego di portare le mie condoglianze più affettuose».
 

di Roberto Fiaccarini

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