Mercoledì 24 Aprile 2024

Strage di Parigi: «Io a trecento metri dall’attentato. Sono sconvolta»

Il racconto della cingolana Anna Laura Palpacelli: la tensione è ancora tanta

Le ricerche della polizia

Le ricerche della polizia

Cingoli (Macerata), 9 gennaio 2015 – «L’atmosfera è ancora tesa e pesante. Dopo quanto è accaduto c’è poca gente in giro e la paura è tanta». Anna Laura Palpacelli è la figlia di Anzio, il titolare dell’edicola con tabaccheria e libreria in Via Luigi Ferri, nel centro storico di Cingoli. Col marito Luca Mattioni e le due figlie gemelle Elena e Serena, Anna Laura, da otto anni vive a Nanterre, a dodici chilometri da Parigi. Da casa, in 40 minuti raggiunge la sua sede di lavoro: è la segretaria di uno show room di arredamenti, cura da poliglotta i rapporti con l’estero dell’azienda situata a neanche 300 metri dal Boulevard Richard-Lenoir , dalla redazione del “Charlie Hebdo” tragicamente assalita dai terroristi . L’altro giorno la mamma Novella, appresa la notizia ha subito contattato la figlia: «Non sapevo che si trovasse proprio nelle vicinanze di quel palazzo». Anna Laura che l’ha rassicurata. «L’edificio in cui lavoro – ha spiegato la ragazza – si trova in una via poco transitata, dietro alla Place de La Bastille. Nella tarda mattinata ho sentito le sirene della polizia e delle ambulanze, molta era la confusione, quindi ho capito che doveva essersi verificata qualcosa di grave. Non ho lasciato il lavoro, mi sono resa conto dell’entità del dramma, collegandomi a un sito internet. Fuori, il movimento è stato elevatissimo. Nel centro di Parigi, la situazione era e rimane ancora di massima allerta: soprattutto nelle arterie principali dove circolano i mezzi pubblici. Nel tardo pomeriggio, rientrando a casa, il traffico e la circolazione sono gradualmente tornati alla normalità». La tensione è ancora tanta. «Certo, siamo tutti sconvolti e intimamente toccati – ha ammesso Anna Laura –perché tale e tanta è stata l’atrocità che si è scatenata, che ha procurato sensazioni impressionanti: figurarsi poi che darsi alla fuga, lasciare con impressionante rapidità la zona, non era né semplice né facile. La gente è molto turbata».