Villa Potenza, un ponte per pochi intimi. "Ma ora gli ingorghi sono diminuiti"

La nuova viabilità non decolla. Benefici solo per Borgo Pertinace FOTO Il 'debutto'

Macerata, il ponte di Villa Potenza deserto

Macerata, il ponte di Villa Potenza deserto

Macerata, 22 ottobre 2014 - Otto del mattino di un martedì d’ottobre, giorno lavorativo. Sul nuovo ponte di Villa Potenza (foto), in quello che dovrebbe essere un orario di punta, transitano in media sette auto al minuto. Primo pomeriggio, ore 15: i mezzi sono ancora meno, in cinque minuti si contano sulle dita di una mano. È la fotografia del ponte 'Giovanni Paolo II', aperto ad agosto dopo mille peripezie e intoppi burocratici. Il progetto e l’inizio dei lavori risalgono all’epoca dell’amministrazione guidata da Giulio Silenzi. Lo stesso ex presidente della Provincia, nel giorno dell’inaugurazione (10 ottobre), ha rivendicato su Facebook la paternità di quest’opera, ricordando come l’attuale presidente Pettinari fosse inizialmente contrario all’opera. Fatto sta che, al momento del suo insediamento, Antonio Pettinari si trovò con un cantiere al palo, per il fallimento della ditta, e il rischio concreto di trovarsi sul groppone un’opera incompiuta, ennesimo monumento allo spreco di denaro pubblico. Questo rischio è stato scongiurato dallo stesso Pettinari che ha portato a termine un’opera da 12,5 milioni di euro

In molti però ora storcono il naso di fronte a un’infrastruttura (ponte, bretella di circa due chilometri, rotatoria e passeggiata pedonale) costata molto e, almeno per il momento, sfruttata poco. A beneficiarne sono soprattutto gli abitanti di Borgo Pertinace, la porzione di Villa Potenza soffocata dal traffico proveniente da varie parti della provincia. «Grazie al ponte — dice Roberto Casoni — la sera non ci sono più gli ingorghi del passato. Per non parlare dei fine settimana in cui ci sono gli eventi al centro fiere: prima le code per Macerata arrivavano fino alla caserma della polizia stradale. Ora non più». Non nota grossi passi in avanti Barbara Gelosi, che lavora al Compro Oro di Borgo Pertinace. «Il traffico — nota — mi pare più o meno quello di sempre. Io non ho notato grosse differenze». Doriana Pigliapoco gestisce una parrucchieria in via Pertinace. «La sera — osserva — ci sono meno code. Ce ne siamo resi conto la sera dell’inaugurazione, quando il ponte è stato chiuso al traffico e siamo tornati alla situazione di prima. Ora va meglio e l’aria è un po’ più respirabile». 

La pensa diversamente Ermanno Trionfetti che gestisce una rivendita di auto poco lontano fuori Borgo Pertinace. «La verità — dice — è che il traffico è diminuito per la crisi. Io lo vedo con i miei occhi: il ponte non ha migliorato la viabilità, perché l’imbuto resta. La nuova strada è veloce, ma è più lunga. Così in tanti continuano a fare il vecchio percorso. È anche una questione d’abitudine». È scettico anche Sauro Rapari, che lavora alla BigMat. «Non mi pare ci sia un grosso passaggio sul ponte. Forse qualcosa sarà migliorato, ma qui il traffico c’è sempre, specie la mattina presto».