Venerdì 19 Aprile 2024

Esposti su trasferte e cene di lusso. Marino sotto assedio: ora querelo

Opposizioni scatenate. Il sindaco di Roma si difende: note spese online

Ignazio Marino (OLycom)

Ignazio Marino (OLycom)

ROMA, 6 OTTOBRE 2015 - ARRIVA una pioggia di esposti per chiedere di fare chiarezza sulle spese del sindaco di Roma Ignazio Marino ma il Campidoglio passa al contrattacco e, spiegando di aver messo tutto online, minaccia querele «se questa campagna offensiva dovesse continuare». Nei giorni scorsi Marino ha messo sul web un file con quasi 500 pagine di scontrini, ricevute, biglietti aerei e fogli protocollati che raccontano i costi sostenuti durante le sue missioni e le spese di rappresentanza a Roma. Per il Campidoglio in poco più di due anni il sindaco ha speso 1.789,43 euro al mese, di cui 773 euro per rappresentanza e 1.016,43 per missione. Tant’è che la storia degli scontrini, per Ignazio Marino, rischia di diventare ancora più pericolosa del Panda gate e di tutta la polemica con papa Bergoglio. 

DOPO la trasferta negli Usa, infatti, a finire nel mirino sono i pranzi e le cene al ristorante nei giorni di festa. A destare più di un sospetto è il ‘banchetto’ del 26 dicembre scorso all’Antico Girarrosto toscano. L’inquilino del Campidoglio sostiene di aver ospitato «alcuni rappresentanti della stampa per illustrare le iniziative dell’amministrazione del periodo natalizio», ma il titolare del locale (salvo poi ritrattare) aveva ammesso che Marino nel suo ristorante è un habituè, visto che la madre abita proprio a pochi passi. Ma non è questo l’unico caso di cene o pranzi nel weekend, spesso in locali vicini a casa di parenti o alla sua dimora. Da qui, la pioggia di esposti. Ieri, ben quattro.  Il Movimento 5 Stelle ne ha presentati due, uno alla Corte dei Conti e un altro in Procura e ha chiesto che scontrini e fatture della carta di credito messa a disposizione del sindaco siano sempre messi online. E in tempo reale. I consiglieri M5S capitolini, infatti, contestano anche la procedura: le spese «sono state regolarizzate dal gabinetto del sindaco in maniera postuma». «Dopo le perplessità di questi giorni circa le spese effettuate da Marino con la carta di credito intestata alla tesoreria del Campidoglio – dicono gli esponenti del M5S –, torniamo a chiedere la creazione di un sito web ad hoc». Secondo i grillini con la carta di credito del Comune il sindaco avrebbe pagato «alberghi e/o ristoranti, anche di lusso, a Roma, in Italia e all’estero e principalmente negli Usa, noleggi auto presso noleggiatori di limousine o auto di una certa importanza, biglietti aerei e alcune di queste spese sono state sostenute anche per soggetti terzi». Insomma, ragionano gli esponenti pentastellati, «non ci sembra normale che si spendano 1.270 euro per una cena in un noto albergo-ristorante romano per ospitare non meglio identificati chirurghi di fama internazionale a Roma per un congresso». A rivolgersi alla procura anche Fdi-An e la lista Marchini. «Sarà la magistratura a dirci se le ‘spese ballerine’ di Marino – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio Fabrizio Ghera –. C’è un lenzuolo di scontrini che raccontano più cene di famiglia che incontri con mecenati». Sulla stessa lunghezza d’onda un altro pezzo di opposizione: «è in corso l’esame su tutte le spese – annuncia il capogruppo in consiglio comunale della lista Marchini Alessandro Onorato – compreso il viaggio a Philadelphia e New York, per cui il Comune di Roma ha impegnato oltre 22mila euro, di cui 4.866 euro solo per le spese del sindaco».

DA PARTE sua il Campidoglio ha annunciato, con una nota, di essere pronto a sporgere querela sottolineando che tutto ciò che riguardava le spese «è stato messo online. Ogni altra ricostruzione è offensiva, orientata da interessi politici e priva di ogni fondamento», si precisa ribadendo che «il sindaco ha messo online il dettaglio delle spese di rappresentanza e i viaggi fatti con la carta di credito. Gesto di trasparenza e novità assoluta per un Comune italiano».