Caso Matacena, la Dda chiede il giudizio immediato per Scajola e Chiara Rizzo

Scajola, in particolare, è accusato di essersi attivati per far trasferire Matacena - in modo da evitargli in carcere - da Dubai, dove si trova, a Beirut, in Libano, ritenuto un Paese in cui è più difficile ottenere l'estradizione

I coniugi Matacena con l'ex ministro Scajola (Ansa)

I coniugi Matacena con l'ex ministro Scajola (Ansa)

REGGIO CALABRIA, 29 luglio 2014 - Caso Matacena: la Dda chiede il giudizio immediato per l'ex ministro Claudio Scajola, Chiara Rizzo e Martino Politi, tutti e tre ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su presunti aiuti alla latitanza di Amedeo Matacena, l'ex deputato di Fi condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

Scajola, in particolare, è accusato di essersi attivati per far trasferire Matacena - in modo da evitargli in carcere - da Dubai, dove si trova, a Beirut, in Libano, ritenuto un Paese in cui è più difficile ottenere l'estradizione.  La stessa accusa è contestata anche a Chiara Rizzo, moglie di Matacena, e a Politi, factotum dell'ex politico, che sono ritenuti responsabili della Dda anche di avere cercato di mascherare il capitale di Matacena per sottrarlo ad eventuali sequestri.