Marito troppo "mammone" e la corte costituzionale annulla il matrimonio

Dopo sette anni anche la corte costituzionale ha deciso che il matrimonio tra due mantovani è da considerarsi nullo perché il marito era troppo "affettivamente legato a sua madre" e per questo non dava le garanzie minime di una vita sessuale e affettiva che doveva corrispondere alle aspettative della moglie di P.G.R.

Fede nuziale

Fede nuziale

Mantova, 18 settembre 2014 - Dopo sette anni anche la corte costituzionale ha deciso che il matrimonio tra due mantovani è da considerarsi nullo perché il marito era troppo "affettivamente legato a sua madre" e per questo non dava le garanzie minime di una vita sessuale e affettiva che doveva corrispondere alle aspettative della moglie. Ma in questa sentenza, che sembra andare in direzione della moglie, proprio lei viene beffata, ed ecco il perché. Nel 2007 la coppia si sposa, ma la moglie si rende conto ben presto che il marito non è in grado di svolgere il suo ruolo di uomo all'interno della coppia perché troppo affettivamente legato alla mamma.

Di qui ricorre e chiede la separazione mentre l'uomo si rivolge alla sacra Rota e il matrimonio viene sciolto. La moglie non ci sta, perché con la separazione otterrebbe l'assegno di mantenimento, mentre con l'annullamento del matrimonio non otterrebbe nulla. Per questo fa causa e si rivolge al tribunale, perdendo sia in primo che in secondo grado. La questione arriva la corte di cassazione che oggi ha deciso che il matrimonio deve venire annullato e che è valida la decisione della sacra Rota. Per cui, a questo punto, la donna si trova non essere mai stata sposata e, per questo, senza alcun obbligo da parte dell'ex marito di mantenerla.