La tela del premier

di Bruno Vespa

MATTEO Renzi sostiene che il vero appuntamento politico del 2016 è il referendum autunnale sulle riforme costituzionali. Per questo ha già deciso una campagna elettorale che lo porterà in ogni angolo d’Italia. In realtà, il presidente del Consiglio si gioca molto alle elezioni amministrative di primavera. Milano,Torino, Bologna, Roma e Napoli sono governate dalla sinistra. Renzi ha tacitamente messo nel conto di poterne perdere una. Se ne perdesse di più sarebbe un problema. Ma allo stato non ce ne è nessuna su cui il Pd possa dire di aver già messo il cappello. Dappertutto si muove il fantasma del M5S di Grillo. E a Roma, la città in cui il Pd rischia di più, con i Cinque Stelle certi di arrivare al ballottaggio, se il centrodestra appoggiasse il candidato civico Marchini, al secondo turno gli elettori ‘democratici’ potrebbero farlo vincere premiando la sua trasversalità. A Milano un candidato vincente a tavolino come Sala non viene riconosciuto dalla sinistra interna ed esterna al Pd e avversato dall’uscente Pisapia. A Torino, dove Fassino era convinto fino a poco fa di vincere al primo turno, la sinistra con Airaudo potrebbe portarlo a un ballottaggio problematico con i grillini.

PERFINO Bologna ha qualche problema, mentre a Napoli i renziani – per timore di un ritorno dell’indesiderato Bassolino accanto all’indesiderato presidente della regione De Luca – si sono spinti a ventilare un ‘Bassolinum’ (divieto per chi è stato sindaco per due mandati) per evitare che si candidi e vinca in una città in cui quando gli elettori hanno deciso di innovare, hanno eletto De Magistris.

CON LA SUA indiscussa lucidità politica, Renzi ha perciò deciso aumentare la sua manovra espansiva inventando una equazione virtuosa e popolare (un miliardo alla sicurezza, uno alla cultura) che riverserà gli 80 euro al mese nelle tasche di 250mila uomini delle forze di polizia e 500 euro di bonus da spendere in libri e musei in quelle di mezzo milione di giovani che compiranno nel 2016 i diciotto anni di età.

QUESTI SOLDI e quelli destinati a investimenti nella sicurezza sono un’ulteriore spintarella alla ripresina e un omaggio inatteso a 750mila persone (e alle loro famiglie) che apprezzeranno certamente. Ne soffrirà in parte la riduzione delle imposte sugli utili d’impresa, ma Renzi sa bene che il denaro cash ha un suono migliore. La strategia del presidente del Consiglio è chiara: preme l’acceleratore sulle riforme che sono giudicate all’estero meglio che in Italia, ottiene perciò da Bruxelles il permesso a una flessibilità impensabile fino a poco fa e appena dall’Europa arriva qualche soldo per i migranti o si mettono fuori budget le spese per la sicurezza, ne approfitta in un nanosecondo. Per completare l’opera, mancano soltanto candidati convincenti e competitivi alle prossime amministrative.