Lunedì 29 Aprile 2024

Renzi: "Non prendiamo ordini dall'Europa"

Il premier attacca: "Non salveremo l'Europa con i professionisti dello zero virgola"

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Roma, 1 febbraio 2016 - "Le cose sono cambiate. Le riforme sono leggi e dopo tre anni di recessione è tornato il segno più nei fondamentali economici. Possiamo tornare a fare il nostro mestiere, dunque. E il nostro mestiere è guidare l'Europa, non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini". Così parla il premier Matteo Renzi nella sua enews. Mentre è partito per un viaggio di tre giorni in Africa, nella sua ormai consueta lettera agli italiani il premier riaccende i toni polemici dopo le tensoni di qualche settimana fa con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. In mezzo c'è stato l'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, ora il premier torna a bacchettare l'Europa. 

"L'Italia - dice Renzi - per anni aveva un debito morale con le istituzioni europee, e io dico soprattutto con i propri concittadini, perché parlava di riforme che non riusciva a realizzare". Ma ora le cose sono cambiate, prosegue il presidente del consiglio che cita a suo favore "le riforme che sono diventate leggi". Ancora, in un altro passaggio, un altro affondo: "Non salveremo l'Europa con i professionisti dello zero virgola ma con la coscienza di una nuova generazione di cittadini europei. Solo lo spirito di Ventotene potrà salvare l'Europa da chi vorrebbe erigere muri e chiudere Schengen".

Poi, sul finale, la stoccata alle opposizioni. "Siamo ancora qui", le "sfiducie non sono passate" e "in Senato ho dovuto contenermi, mantenendo un certo ruolo istituzionale e non potendo dire tutto quello che avrei voluto dire". Le opposizioni, dice Renzi, perdono pezzi "da sole quando attaccano "a testa bassa" ignorando la realtà: "Il disfattismo non paga".