"ABBIAMO preso questa decisone — spiega Patrizia Rinaldi di Metodo, il centro elaborazione dati di Federimpresa — dopo aver rinnovato, l’anno scorso, l’intero parco macchine. Ci siamo chiesti se valesse la pena di far marcire i vecchi pc, ancora funzionanti, in una discarica, con sicuri danni per l’ambiente e sprechi di denaro. E così abbiamo pensato di montare il software Linux su tutte le macchine e di regalarle a quelle scuole che ne facessero richiesta. Questo sistema operativo è fenomenale, perchè è molto leggero e non richiede una macchina con caratteristiche tecniche all’avanguardia per funzionare a dovere".
LAPAM utilizza già da una decina d’anni Linux, e questa scelta, dunque, assume i caratteri della scommessa. "Siamo sicuri che la cultura ‘Open source’ diventerà la più diffusa, in futuro — dice Luigi Munari, presidente Lapam (nella foto, accanto al segretario generale Carlo Alberto Rossi e al direttore dell’ufficio scolastico provinciale Giancarlo Mori) — e abbiamo tutto l’interesse che i giovani comincino ad avvicinarvisi. C’è bisogno di dare un impulso nuovo allo studio dell’informatica nelle scuole, i ragazzi sembrano perdere l’interesse e, al giorno d’oggi, non ci si può permettere una cosa simile".
LE RICHIESTE, pervenute soprattutto da scuole materne, elementari e medie della provincia, sono al momento circa 300. Quaranta computer sono già arrivati in alcuni istituti a Castelvetro e a Castellarano, nel reggiano, e sembra che gli scolari abbiano accolto con entusiasmo i nuovi strumenti, familiarizzando fin da subito con il sistema informatico Linux. "E’ un bel segnale — dice l’assessore provinciale all’istruzione Silvia Facchini —. Da una parte si evidenzia la grande importanza dell’informatizzazione per il nostro sviluppo, dall’altra si salvaguarda l’ambiente, riciclando utilissimi computer che, altrimenti, andrebbero buttati".
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