{{IMG_SX}}Ferrara, 29 maggio 2008 - E' finita al Cpt come clandestina solo per aver comunicato in ritardo la sua presenza in Italia. Il singolare episodio è accaduto a un'infermiera uruguaiana di 27 anni arrivata a Ferrara a metà aprile per trascorrere un periodo di vacanza di circa tre mesi nel nostro Paese.

 

La ragazza è stata fermata il 22 maggio dalla questura di Ferrara, dove lei stessa si era recata per denunciare la propria presenza sul territorio italiano. Un adempimento perfezionato in netto ritardo rispetto agli otto giorni previsti dalla legge, per cui alla giovane è stato consegnato il decreto di espulsione ed è stata accompagnata nel Cpt di Modena.

 

L'Uruguay è uno degli Stati extraeuropei per i cui cittadini non è richiesto il visto turistico. La legge prevede, tuttavia, che lo straniero segnali alla questura la propria presenza entro otto giorni dall'arrivo. La turista si è presentata in questura ben oltre il termine stabilito dalla legge sull'immigrazione.

 

La donna ha pensato dapprima a un errore in qualche modo sanabile, ma con sua grande sorpresa si è invece vista consegnare un decreto di espulsione e accompagnare nel Cpt. A nulla è servito il fatto che avesse regolare passaporto e il biglietto già prenotato con la data del ritorno. ''Faremo senz'altro ricorso - spiega il legale della donna, avv. Alberto Bova del foro di Ferrara - A quanto pare si tratta di una questione formale e non sostanziale. Avrebbe dovuto presentarsi prima, da qui a definirla clandestina ce ne corre. La incontrerò e decideremo il da farsi''.