{{IMG_SX}}Modena, 6 giugno 2008 - Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini ha detto no all'abbandono dell'assessore all'Ambiente Alberto Caldana che nei giorni scorsi "aveva offerto la sua disponibilità a dimettersi" dopo le rivelazioni sulla lettera a Mira Guglielmi, la dirigente indagata per truffa per una serie di assenze dal lavoro. Lo ha spiegato oggi ai giornalisti lo stesso Sabattini in un incontro in cui, insieme al suo vice Maurizio Maletti, ha inteso fare il punto sulla spinosa vicenda. "L'assessore Caldana - ha detto Sabattini - mi aveva offerto la sua disponibilità a dimettersi. Io gli ho risposto che non se ne parla. L'assessore ha sì commesso un'ingenuità non leggendo la lettera, ma qui si rischia il ribaltamento dei ruoli".


L'ingenuità a cui si riferisce il numero uno della Provincia è la firma apposta ("senza leggere") sull'ormai famosa lettera in cui "in relazione alla notizia di reato" Caldana esprimeva alla dirigente "stima e solidarietà" e, dandole conto "di aver raggiunto tutti gli obiettivi raggiunti", le confermava "di essere svincolata dai normali orari". Sabattini ha oggi anche annunciato la formale apertura del procedimento disciplinare nei confronti di Mira Guglielmi (che da lunedì sarà trasferita, di comune intesa, in un altro settore).

La commissione, composta da tre membri, due dei quali esterni, dovrà però sospendere immediatamente il procedimento in attesa degli esiti dell'indagine perchè così prevedono le norme vigenti. E proprio in merito al fatto di avere le mani legate in casi come questi il presidente Sabattini ha parlato della necessità di rivedere le regole: "Per i dirigenti non regge questo sistema che prevede il massimo di garanzia del posto di lavoro con il massimo del riconoscimento economico (la dirigente indagata percepisce uno stipendio di 5.500 euro al mese per 14 mensilità ndr)".