Mercoledì 24 Aprile 2024

Anziana dimessa, muore poche ore dopo

La protesta della figlia: "Stava molto male, doveva rimanere in ospedale"

 Clara Pinna

Clara Pinna

Modena, 25 gennaio 2015 - Una anziana di 88 anni dimessa dopo quasi un mese di ricovero malgrado soffrisse ancora - come da referto - di sepsi severa da polmonite in paziente con cardiopatia e demenza vascolare con sindrome da allettamento, è morta a poche ore dal ritorno a casa. Ora la figlia, Clara Pinna di Modena, visto anche il modo in cui la madre è arrivata a casa, ha come l’impressione che al Policlinico abbiano voluto liberare un letto. «Mi sento angosciata per quello che è successo, se voi aveste visto mia mamma su quello scalino, scalza e senza una coperta addosso...». Dall’ospedale, per ora, nessuna replica poiché secondo i vertici del Policlinico la procedura di dimissioni sarebbe stata seguita correttamente dopo un’analisi scrupolosa della situazione. Ma andiamo con ordine.

La signora Zelmira Malaguti viene ricoverata il giorno di Natale nel reparto di Medicina 1 in via del Pozzo per una polmonite. E’ molto anziana, soffre di patologie pregresse e i dottori danno poche speranze ai familiari. «Il 13 gennaio – racconta la figlia Clara – mi dicono di preparami al peggio perché la mamma stava molto male». Dopo alcuni giorni però si registra - per quanto possibile - un leggero miglioramento delle condizioni dell’anziana che spinge i medici ad optare per le dimissioni. «Quando me l’hanno detto non credevo ai miei occhi perché secondo me la mamma stava ancora molto male, non mi sembrava il caso di dimetterla in quelle condizioni».

In ogni caso la figlia cerca e trova a tempo record una badante e si organizza per accogliere la madre a casa, dove c’è anche il papà molto anziano. La donna, infatti, non è più autosufficiente e ha bisogno di assistenza continua. «Lunedì mattina chiamo la caposala – racconta – comunico che ho trovato la badante e chiedo che la mamma venga dimessa dopo le 14.30 in modo che io sia presente. Dall’ospedale mi avevano assicurato che sarebbe stata dimessa a partire dalle 14.30. Così ho dato appuntamento alla badante al Policlinico per quell’ora. E a quell’ora sono arrivata, anzi forse anche qualche minuto in anticipo. Ma mia madre in camera non c’era più».

L’anziana era stata dimessa - secondo la figlia in anticipo rispetto ai patti - e ad accompagnarla non c’era alcun familiare ma la badante appena assunta più un’altra donna che si trovava lì e aveva dato da mangiare all’88enne durante il ricovero. «Ma non erano autorizzate – spiega Clara Pinna – Con mia madre dovevo esserci io punto e basta». La donna quindi corre a casa dei genitori dove c’è l’ambulanza della Croce Blu di Castelfranco posteggiata fuori.

«E cosa trovo? – spiega – Mia madre scalza, seduta sul montascala ai piedi delle scale che portano in casa, in pigiama senza nemmeno una coperta per ripararla dal freddo. Era lì ‘parcheggiata’ da svariati minuti. Perché non l’hanno portata con la barella in casa al caldo? Eppure mio padre c’era», dice la donna. Una volta raggiunto il tepore domestico e sistemata a letto l’88enne, la figlia si accorge che comunque la madre non sta bene. Alle 20 chiama la guardia medica, che arriva a casa. Dopo la visita, la dottoressa rileva una grave dispnea, quasi al limite della sopravvivenza. «La guardia medica era stupita del fatto che non ci avessero dato l’ossigeno, in ogni caso ci ha detto di chiamare il 118 nel caso la mamma peggiorasse nella respirazione. Anche lei era sorpresa del fatto che fosse stata dimessa». Alle 8.40 della mattina dopo, il 21 gennaio, Zelmira è deceduta. La figlia non insinua una correlazione col trattamento - secondo lei inadeguato - e la morte della madre. Ma vuole raccontare l’accaduto.

«Come figlia – dice Clara Pinna – mi sento in dovere di raccontare questa storia per evitare che succeda ad altri. Certo mia mamma era molto anziana, ma non posso accettare il trattamento ricevuto. Perché hanno voluto dimetterela a tutti i costi malgrado le condizioni?», si chiede. «Quello che fa più male – aggiunge – è poi il modo in cui è stata rimandata a casa. Dall’ospedale non hanno atteso il mio arrivo e assicuro che sono stata puntuale. Hanno dato la lettera di dimissioni alla badante. Eppure mi ero tanto raccomandata con il personale ospedaliero. Vederla su quelle scale è stato molto doloroso per me». La donna sta pensando di sporgere denuncia.