Raccolte quasi 5mila firme per avere le telecamere negli asili

La petizione sul web: «Una ‘diretta’ per prevenire episodi di violenza» Il video che ha incastrato la maestra di Pavullo

Un fermo immagine del video in mano ai carabinieri

Un fermo immagine del video in mano ai carabinieri

Pavullo (Modena), 9 febbraio 2016 - Ben 4.749 firme raccolte in soli sei giorni. È il clamoroso successo che sta raccogliendo la petizione nazionale ‘Telecamere obbligatorie negli asili e nelle scuole materne’ incentrata sui presunti maltrattamenti all’asilo Mariele Ventre da parte della maestra Manuela Giacomozzi.

A ideare l’iniziativa è stato Giuseppe Spedicato: ha lanciato la raccolta firme su Change.org, la piattaforma online gratuita di campagne sociali fondata nel 2007 negli Stati Uniti, e ha messo come mittente il ministro dell’istruzione Stefania Giannini.

«Diciamo sì alle telecamere obbligatorie negli asili e nelle scuole materne – si afferma nel testo –. Muoviamoci tutti insieme per ottenere questo grande risultato».

«Dopo l’ennesimo episodio avvenuto in un asilo in provincia di Modena – prosegue – chiediamo che questa vergogna si fermi nel rispetto e nella tutela dei minori, dei più piccoli e degli indifesi».

Gli asili e le materne «devono aiutare i nostri figli a crescere divertendosi, nella spensieratezza e nella gioia che solo l’infanzia e la tenera età possono dare». Arriva poi la proposta della petizione. E cioè «un sistema di video sorveglianza (fruibile in remoto dai genitori tramite app e dalle forze dell’ordine) può e deve inibire queste maestre violente con l’obiettivo, comune, di riportare serenità negli ambienti pubblici e privati dove i nostri piccoli passano gran parte della loro giornata».

Tantissime le mamme che, oltre ad aver firmato, hanno anche lasciato commenti. «Ho un bimbo di 2 anni e la questione mi interessa da vicino, sono preoccupata anche per l’omertà delle colleghe», ha affermato Manuela B. «Firmo a fronte degli ultimi fatti accaduti che mi toccano da vicino - scrive poi Francesca B. - per ognuno di quei bambini che ha subito o visto determinate cose, per tutti quelli che non denunciano per paura di ritorsioni, perché sono una mamma di un bimbo che un giorno potrebbe trovarsi nella stessa situazione, perché i bambini sono gli uomini di domani.

La scuola ha un ruolo fondamentale ed è giusto avere la certezza che siano seguiti da maestre/i che amano il loro lavoro. I maltrattamenti botte, offese non devono più accadere. I bambini hanno diritto di essere bambini non l’antistress di una maestra su cui scaricare le proprie frustrazioni». Da notare che ogni volta che la petizione viene firmata la piattaforma invia automaticamente una mail al ministro Giannini con il testo dell’iniziativa.