Ausl, presentate 136 richieste di risarcimento danni per errori medici

Nel 2015 le cause liquidate sono state 24 per un importo vicino ai 2 milioni di euro

In Emilia-Romagna sono oltre 1.500 i pazienti che fanno causa ogni anno

In Emilia-Romagna sono oltre 1.500 i pazienti che fanno causa ogni anno

Modena, 1 maggio 2016 – L’Ausl li definisce ‘sinistri sanitari’ o ‘eventi dannosi’, i cittadini li chiamano ‘episodi di malasanità’. La frequenza dei casi - dalle diagnosi sbagliate ai decessi - ha fatto sì che le aziende sanitarie emiliane abbiano da oltre un decennio istituito un sistema di ‘incident reporting’ al fine di mappare (ed eventualmente riuscire a prevenire) ogni ‘evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile’. Sono oltre 1500 i pazienti che ogni anno in Emilia-Romagna fanno causa, meno della metà riesce a ottenere un risarcimento. Il percorso per arrivare all’indennizzo dura minimo due anni, ma il tempo intercorso tra apertura e chiusura del ‘dossier’ può superare abbondantemente i quattro.

L’Ausl di Modena ha ricevuto l’anno scorso 136 richieste di risarcimento riguardanti danni presunti subiti da pazienti. Si tratta di cause intentate e, quindi, è ancora da valutare (eventualmente in sede giudiziaria) la loro ‘temerarietà’ e fondatezza. Il numero è in lieve crescita rispetto agli ultimi anni. Un lustro fa erano stati 111, 101 l’anno successivo.

Tornando ai giorni nostri, sono state in tutto 24 le richieste di indennizzo che al termine di iter spesso lunghi, costellati da perizie e controperizie, sono state accolte. L’importo totale liquidato dalla compagnia assicuratrice ‘Am Trust Europe’ ammonta a 1 milione 973mila 120 euro, per una media di 82mila euro a causa rispetto a quella regionale di 163mila 900 euro. A carico delle casse Ausl, come franchigia contrattualmente prevista, vi è meno di un quarto: 524mila 820 euro.

Dall’ultimo report regionale del servizio sanitario, emerge come le persone danneggiate siano soprattutto i pazienti (89%) ma, in una proporzione minore di casi, figurano anche il personale medico (in questo caso spesso si tratta di incidenti su lavoro) e in una piccola percentuale anche i visitatori (ad esempio, vittime di cadute).

Entrando poi nel dettaglio delle cause, secondo lo studio i danni denunciati consistono soprattutto in lesioni personali (71,6%) e decessi (9,2%). E la netta maggioranza degli eventi ha avuto luogo presso strutture ospedaliere (circa l’82%), in particolare, durante la degenza (58%). L’accesso al Pronto Soccorso riguarda il 15% dei casi e solo una minoranza è riconducibile a prestazioni ambulatoriali.

Circa il 50% dei sinistri è riconducibile a 5 specialità: ortopedia e traumatologia; chirurgia generale; ostetricia e ginecologia; medicina generale; e pronto soccorso.

Gli importi liquidati vanno dalle poche centinaia di euro a svariate centinaia di migliaia.

Emblematico, in tal senso, il recente caso della 35enne trentina che nel 2000 aveva deciso di farsi operare in un ospedale modenese per risolvere un grave problema di obesità. L’intervento è risultato «troppo aggressivo», tanto da creare pesanti conseguenze. E persino una invalidità temporanea.

La scorsa settimana la struttura è stata condannata a pagare quasi 500mila euro.