Vendevano rilevatori di fughe di gas porta a porta, ma era una truffa: in dodici nei guai

Sgominata dalla polizia un'organizzazione criminale che nel gennaio scorso ha messo a segno decine e decine di truffe in tutta Italia ai danni di anziani residenti a Firenze, Ostia, Modena, Lecco e Roma / IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Gli apparecchi sequestrati dalla polizia

Gli apparecchi sequestrati dalla polizia

Firenze, 28 maggio 2015 - La polizia ha sgominato un'organizzazione criminale specializzata nelle truffe agli anziani attraverso la vendita di rilevatori di fughe di gas, proponendo agli ignari acquirenti che l'installazione degli apparecchi fosse obbligatoria per legge. In questo modo dal 20 al 26 gennaio scorso, hanno convinto all'acquisto decine e decine di persone, tra le quali anche molte residenti a Firenze, oltre che a Ostia, Modena, Lecco e Roma, per un prezzo diverso a seconda dell'età della vittima da raggirare. Sono così finiti nei guai per truffa aggravata in concorso, il rappresentante legale e l'amministratore unico, nonché altre otto persone di origini albanese, macedone e italiana.

I truffatori di età compresa tra i 20 e i 40 anni, si recavano dalle persone anziane indossando una pettorina riportante il nome della ditta da cui dipendevano e, con tanto di borsa a tracolla e idonea strumentazione le convincevano all'acquisto dei rilevatori di fughe di gas dicendo loro che l'installazione era obbligatoria per legge, pena il pagamento di sanzioni pecuniarie. Secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni anziani, intimoriti dai discorsi dei venditori, pur di acquistare lo strumento, pagavano in parte in contanti e in parte mediante pagamento pos utilizzando il proprio bancomat, dove in più occasioni ad effettuare la digitazione dell'importo, per un prezzo diverso dalla somma pattuita, erano proprio gli stessi truffatori. La procura della Repubblica di Firenze, a seguito di attività investigativa della squadra mobile della questura di Firenze, ha emesso 12 decreti di perquisizione che sono stati eseguiti nelle provincie di Milano, Brescia e Verona a carico di altrettanti indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe nonché presso la sede legale e sede operativa della società.

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