Bar chiuso tre giorni per un'evasione di 95 centesimi, l'Agenzia delle Entrate: "E' la legge"

Il caso di Carpi. Il direttore Di Geronimo: "Non conta l'importo, ma il numero di violazioni. Comunque abbiamo applicato la sanzione minima"

l bar chiuso con i sigilli

l bar chiuso con i sigilli

Carpi (Modena), 27 febbraio 2015 – Non si placano le polemiche sull'Agenzia delle entrate e la Finanza per il provvedimento di chiusura di 3 giorni imposto al bar Romeo di Carpi 'reo' di non aver emesso quattro scontrini in cinque anni per un valore complessivo di 20 euro e 50 centesimi, pari a un'evasione fiscale di 0,05 centesimi.

Oggi è l'ultimo giorno di chiusura, domani mattina il bar potrà riaprire ai clienti. Il direttore dell'Agenzia delle entrate Emilia Romagna Antonino Di Geronimo interviene di nuovo per spiegare il provvedimento applicato: «La verifica rientra nella normale attività amministrativa di controllo del territorio, prevista espressamente da una legge del 1997. L’Agenzia è tenuta ad applicare quanto prevede la legge e nel caso specifico ha adottato la sanzione minima di tre giorni di sospensione dell’attività, su un massimo di 30, a seguito di quattro distinte violazioni di emissione di scontrino fiscale, commesse dal contribuente dal 2007 al 2012».

La sanzione, spiega Di Geronimo, «non riguarda l’importo presumibilmente evaso, ma il numero delle violazioni riscontrate». Per la legge infatti non fa differenza l'importo dell'evasione fiscale dei 4 scontrini, in questo caso 95 centesimi. «Non c’è nessun atteggiamento persecutorio nei confronti del contribuente di Carpi, come nei riguardi di tutti gli altri contribuenti, verso i quali l’amministrazione adotta tutte le misure per assicurare un trattamento equo e rispettoso. L’obiettivo dell’Agenzia - conclude Di Geronimo - è quello di agevolare il più possibile il pagamento delle imposte, contrastando al tempo stesso l’evasione fiscale, che rappresenta un grave danno per la comunità e per la concorrenza leale tra gli operatori economici»