Benji e Fede, dalle cover in camera al primo vero singolo

Scalano le classifiche con ‘Tutta d’un fiato’: «Ma non siamo tipi da ‘talent’»

Federico Rossi e Benjamin Mascolo

Federico Rossi e Benjamin Mascolo

Modena, 21 giugno 2015 - Quando intervistammo la prima volta Benji e Fede, nell’aprile del 2013, erano due ragazzi di vent’anni appena che cantavano cover con una chitarra sul divano di casa. Già allora, però, il manager di Conor Maynard, guardandone i video, scelse di fare aprire loro i concerti italiani della star. Passo dopo passo, il duo modenese è cresciuto molto, in qualità e numero di fan – che, su Facebook, hanno raggiunto quota 150mila – anche se, come cantano nell’ultimo singolo, appena uscito, «non cambiamo mai».

Benji e Fede, siete in viaggio per Napoli.

«Abbiamo deciso di festeggiare il compleanno di Benji in una delle città dove siamo più seguiti: suoneremo alla Casetta della Musica e poi conosceremo le fan».

Perché ‘le’ fan?

«Beh, diciamo che per la maggior parte sono ragazze».

Riprendiamo dal tour di Maynard.

«In tre date, fu un’esperienza incredibile, una prova con noi stessi, perfino meglio di come la immaginassimo. Anche perché non è sempre facile aprire un concerto altrui. Poi sono arrivate le prime proposte. Alcuni addetti del mestiere, a parole, ci promettevano mari e monti. Uno ci deluse molto: non ci faceva esprimere e pretendeva canzoni ‘imbarazzanti’. Così, quando ci spostavamo per questi appuntamenti, suonavamo nelle stazioni, sul marciapiede. L’abbiamo fatto anche poco fa, a Bologna: alcuni si fermano, altri scattano qualche foto… Non abbiamo nessun problema a stare per terra, pur di vivere la musica».

Come nasce una canzone? Una in cui, per esempio, dite che ‘un ideale l’hai perso il giorno in cui hai scelto te stesso invece di chi ha bisogno di te’?

«Ci troviamo tutti i giorni per ‘gemmare’: scrivere testi, provare melodie. Un terzo membro della band, fondamentale anche se non si vede, è Davide Marchi. Molti brani sono stati prodotti in casa, tra amici».

Finché l’estate scorsa il Radio Bruno Estate…

«Il direttore ci chiamò dopo aver sentito Ideali e altre canzoni che, nel nostro piccolo, avevano funzionato e ci invitò: fu una vetrina divertente e importante, per conoscere fan e artisti, in tutte le quattro date del tour».

E poi?

«Un talent scout della Warner ci notò e facemmo un provino a Milano, davanti al presidente dell’etichetta, cui piacque molto la freschezza delle canzoni. Dopo molti brani tentati, ci portarono addirittura a Sanremo, dove ci siamo completamente scatenati davanti alla giuria di Carlo Conti. Purtroppo rimanemmo solo nelle ‘proposte’: un po’ di rammarico c’è, ma siamo ancora giovani…».

Veniamo a quest’anno.

«I primi mesi, a dire il vero, sono stati di stallo, quasi frustranti. Così siamo tornati alle cover in cameretta: la prima è stata visualizzata su Facebook 850mila volte! Complice un’esibizione a una convention di YouTuber, a Milano, ai primi di maggio, siamo ripartiti ed è nato il brano appena uscito».

‘Tutta d’un fiato’, già piazzato benissimo su iTunes.

«Questo singolo tratta la fugacità della vita, un monito a godersi ogni momento. Scritta da un autore della Warner, lunedì uscirà il video, con noi in piscina assieme a due ragazze. Cerchiamo insomma di sfruttare all’ennesima potenza ogni occasione, e siamo davvero soddisfatti».

La vostra caratteristica è essere cresciuti un po’ alla volta, senza inseguire il successo facile.

«Sì, crediamo che almeno adesso non faccia per noi il genere ‘talent’: preferiamo trovare la nostra strada e costruire il progetto un mattoncino dopo l’altro. Non vogliamo ci tarpino le ali, anche perché la visibilità è una meteora, difficile da fermare. Meglio aspettare più tempo, ma impegnarsi in qualcosa di solido».