Sassuolo, un Boulanger e un Caula inediti ‘scoperti’ tra i dipinti in mostra al Palazzo Ducale

A individuare gli autori dei due quadri è stato lo storico dell’arte sassolese, Luca Silingardi

La Madonna col Bambino di Jean Boulanger

La Madonna col Bambino di Jean Boulanger

Sassuolo, 2 maggio 2015 - Erano stati attribuiti indicativamente ad altri autori: esponendoli in mostra si è avuto finalmente la possibilità di esaminarli e risalire correttamente a chi li aveva effettivamente realizzati. Riconosciuti tra i dipinti dell’esposizione appena inaugurata al Palazzo Ducale di Sassuolo un Boulanger e un Caula inediti del Seicento estense. Il colpo di scena è stato uno degli esiti auspicati della nuova ‘study collection’ (una sezione con quadri appunto da rivisitare) appena aperta al pubblico a Palazzo Ducale nel percorso espositivo ‘Sotto una nuova luce’, con opere provenienti dai depositi della Galleria Estense di Modena.

A scoprire gli autori dei due quadri è stato lo storico dell’arte sassolese Luca Silingardi, ispettore onorario della Soprintendenza, la cui disamina è già stata avallata dalla comunità degli studi. Il primo è un dipinto restituito al catalogo del pittore di corte Jean Boulanger, autore di gran parte degli affreschi del Palazzo Ducale di Sassuolo ma di cui sono rari i dipinti su tela noti, raffigurante una Madonna col Bambino, frammento di una più grande pala, «in passato attribuito dubitativamente al bolognese Flaminio Torre, poi al modenese Francesco Stringa». L’altro è una Deposizione monocroma attribuita genericamente alla scuola emiliana del XVII secolo «in cui è stata riconosciuta la mano di Sigismondo Caula, allievo di Boulanger e tra i protagonisti della pittura modenese della seconda metà del Seicento».

«Sono felice e fiero – ha detto Silingardi – di avere iniziato quella che tutti auspichiamo possa diventare una consuetudine per gli studiosi e gli amatori dell’arte: frequentare le sale del nuovo percorso e cimentarsi nell’osservazione accurata e nell’analisi delle opere, al fine di rettificare, ove sia necessario, le antiche attribuzioni, facendo così procedere gli studi storico-artistici sulle straordinarie collezioni della Galleria Estense»