Rissa sugli spalti, "Vogliamo chiedere i danni ai genitori"

Parla il presidente della Solierese, Angelo Neri: "Fortunatamente le ‘mele marce’ sono poche"

 Angelo Neri

Angelo Neri

Modena, 27 gennaio 2016 - «Non so se possiamo, ma ci sta venendo voglia di chiedere i danni di immagine a qualche genitore dopo quello che hanno combinato. E’ davvero avvilente per chi come noi e il Fiorano mette tanta passione da una vita per fare calcio giovanile». Usa una battuta Angelo Neri, ma il suo è un riso amaro dopo quello che è accaduto domenica a margine della gara fra il Fiorano e gli Allievi della sua Solierese. La rissa scatenata sugli spalti da alcuni genitori delle due parti ha lasciato il segno sul presidente gialloblù, da sempre in prima linea con la sua società per educare i propri ragazzi allo sport sano.

«Stasera (ieri sera, ndr) ci vedremo presso la Figc di Modena col presidente Credi e col mio collega Iacaruso del Fiorano – spiega Neri, da una vita alla guida della Solierese – perché la gravità dell’episodio ci consiglia di non perdere tempo. La pensiamo tutti e tre allo stesso modo e prenderemo atto di quello che deciderà giovedì il giudice sportivo. Poi venerdì sera abbiamo indetto una riunione presso la nostra sede con i genitori della squadra che, suo malgrado, è stata coinvolta. Posso garantirvi che le ‘mele marce’ sono poche in mezzo a tanti genitori in gamba e sono proprio curioso di vedere se verranno anche quelli coinvolti».

A Soliera da tempo si cerca di insegnare i migliori valori sportivi ai tanti ragazzi che compongono uno dei settori giovanili più floridi della nostra provincia. «A inizio anno – prosegue Neri – facciamo firmare un foglio ai nostri giocatori e ai nostri allenatori con 17 regole da rispettare per poter stare in campo con educazione e senso sportivo. Ma fra queste non mi risulta ci sia quella che permette ai genitori di fare e pugni sugli spalti. Dopo l’eco mediatico che si è creato con i fatti di Fiorano ho ricevuto tante chiamate, soprattutto di gente che sa come ci comportiamo e ci ha dimostrato la loro solidarietà per un episodio che, bisogna ricordarlo come ha fatto bene a fare la stampa, non vede coinvolti né i ragazzi né gli allenatori delle due squadre. Mi hanno telefonato anche due signore, mogli dei mariti coinvolti, che si sono scusate per quello che è successo». Non sono tante le armi che hanno a disposizione le società secondo Neri. «Possiamo isolare chi si comporta male – conclude – ma noi abbiamo bisogno dei genitori per andare avanti con le nostre attività. Già da qualche anno adottiamo un regolamento interno secondo cui raddoppiamo noi la durata della squalifica che il giudice sportivo dà ai nostri giocatori espulsi per una protesta o un episodio di violenza. Magari si potesse fare anche con i genitori...».