Modena calcio, al Braglia un'altra domenica senza giocare

Cancelli chiusi in Monte Kosica e con l’Albinoleffe arriva il secondo ko a tavolino di questa stagione

I giocatori del Modena escono a testa bassa dal Braglia (Foto Fiocchi)

I giocatori del Modena escono a testa bassa dal Braglia (Foto Fiocchi)

Modena, 9 ottobre 2017 -  Tutto come da copione, o quasi. Fondamentalmente quanto è successo ieri pomeriggio davanti allo stadio Braglia sotto diversi aspetti è stato sulla falsariga del precedente di una settimana fa.

La vera grande differenza della non disputata di Modena-Albinoleffe, rispetto a quanto accaduto solamente otto giorni fa, è la rassegnazione con cui un centinaio di tifosi hanno fatto capolino davanti ai cancelli chiusi dello stadio.

Questa volta non c’è stato nessun funerale, dalla tribuna del Novi Sad non è partito alcun corteo, nessun petardo o fumogeno ha scosso più di tanto l’assolato pomeriggio di inizio ottobre che ha fatto da cornice alla seconda sconfitta a tavolino del Modena.

Anche questa volta i primi ad arrivare sono stati gli avversari di turno, l’Albinoleffe, seguiti a ruota dalla terna arbitrale e dai giocatori del Modena che, alla spicciolata, hanno superato i cancelli del Braglia già consapevoli che nemmeno questa volta avrebbero avuto la possibilità di scendere in campo. Taddeo o Caliendo che sia il risultato non cambia; questo Modena allo stadio Braglia, non può giocare.

Striscione di protesta dei tifosi contro il neo patron del Modena, Taddeo (Foto Fiocchi)
Striscione di protesta dei tifosi contro il neo patron del Modena, Taddeo (Foto Fiocchi)

L’ultima speranza del Modena era quella di riuscire a rinviare la partita. La manifestazione di una settimana fa e la tentata aggressione all’ex patron Caliendo di martedì scorso potevano far ipotizzare un rinvio per questioni di ordine pubblico ma così non è stato. La questura però ha dispiegato, lungo viale Monte Kosica, un numero di forze dell’ordine non indifferente, anche loro spettatori non paganti dell’ennesima pagina nera di una stagione che ormai si è guadagnata i galloni di peggiore di tutta la storia del Modena.

A rompere l’attesa, carica di rassegnazione, dei tifosi presenti davanti allo stadio è arrivata, intorno alle 15.15, l’uscita dall’impianto dei primi giocatori del Modena. Volti scuri, quasi imbarazzati, quelli dei calciatori canarini che sono stati salutati dagli applausi dei presenti; perché se è vero che tutte le volte che sono scesi in campo sono stati sconfitti, è anche vero che loro, se il Braglia è chiuso e non possono giocarvi, di colpe ne hanno ben poche.

Nessuna dichiarazione da aprte di nessuno dei protagonisti e nemmeno da parte di Ezio Capuano che otto giorni fa si era fermato a lungo a parlare con i sostenitori presenti. Questa volta invece nessuno aveva voglia di parlare, probabilmente perchè ormai c’è veramente poco da dire. Nonostante siamo solamente ai primi di ottobre la stagione, e il futuro, del Modena sono già compromessi e sperare in una soluzione positiva o quantomeno dignitosa diventa un esercizio difficile anche per il più inguaribile degli ottimisti.

Mentre i giocatori abbandonavano lo stadio, chi addirittura con grossi sacchi di plastica contenenti le proprie cose (segno del trasloco imminente?), la delusione e lo sconforto della tifoseria prendevano definitivamente il soprevvento sulla rabbia che aveva invece contraddistinto la giornata della mancata sfida contro il Mestre.

Ora inizia una nuova settimana, l’ennesima che potrebbe essere decisiva per il futuro del club, ma al momento l’unica certezza è che questa mattina il Modena si sveglierà senza più stadio, sede, campi di allenamento e con una sconfitta a tavolino in più. Certamente ci sono stati dei lunedì migliori.