Nunzia e Arianna pronte all’unione civile: “Vogliamo sposarci per avere più tutele”

Entrambe 25enni convivono a Carpi e sognano un figlio

Nunzia Iaderosa e Arianna Pontevivo si sono conosciute lavorando in un bar di Carpi

Nunzia Iaderosa e Arianna Pontevivo si sono conosciute lavorando in un bar di Carpi

Carpi, 26 giugno 2016 – Parlano tenendosi la mano, le dita appena intrecciate, lo sguardo a cercare gli occhi dell’altra. Quello che si vede e raccontano Nunzia Iaderosa e Arianna Pontevivo ha tutti i sintomi per essere definito in un solo modo: amore. Quel sentimento pieno e spensierato che due ragazze di 25 anni hanno scoperto innamorandosi l’una dell’altra: oggi convivono a Limidi di Soliera e sognano un matrimonio e un figlio. Un progetto di vita che sembrava molto più grande della loro giovane età, del rapporto omosessuale che le lega da due anni e mezzo e delle leggi in vigore nel nostro Paese. Poi è arrivata la legge Cirinnà sulle unioni civili e Nunzia e Arianna non hanno perso tempo: sono andate da un avvocato specializzato in diritto di famiglia, Alessandra Selmi, per chiedere informazioni sulla possibilità di stipulare un patto di convivenza.

Il loro amore è sbocciato dietro il bancone di un bar a Carpi. «Siamo subito diventate amiche, io ero fidanzata con un ragazzo da tre anni e mezzo e anche Nunzia era fidanzata con una ragazza» racconta Arianna, originaria di Bologna. Lascia il suo fidanzato e anche la relazione di Nunzia si interrompe: le due diventano sempre più amiche, Nunzia trascorre quasi tutte le sere a Bologna con Arianna. Si confidano, si conoscono, dormono l’una a casa dell’altra. E si innamorano. «Arianna mi è piaciuta subito» dice Nunzia, originaria di Caserta, ciuffo biondo ribelle e piercing sul sopracciglio. Ha sempre saputo di essere lesbica, «da quando ho 17 anni sono stata fidanzata con donne, ma i miei genitori non lo sanno: non ho ancora avuto il coraggio di dirglielo ma credo che mia madre abbia capito». Per Arianna la consapevolezza è arrivata molto più lentamente.

«Le donne mi sono piaciute fin da piccola – dice – ma non riuscivo ad esprimerlo: poi ho conosciuto Nunzia e tutto è diventato normale. Quando ho detto a mia madre che mi ero innamorata di una donna lei mi ha risposto semplicemente ‘la cosa importante è che tu sia felice’». Convivono a Limidi già da due anni e sognano di sposarsi e diventare genitori. «Io la considero già mia moglie – dice Arianna – però vorremmo sposarci per avere più tutele».

Con la nuova legge Arianna e Nunzia possono costituire una unione civile davanti ad un pubblico ufficiale e alla presenza di due testimoni, che verrà registrata nell’archivio di Stato. Questo dice la legge Cirinnà appena entrata in vigore, «una legge completa ma mancano ancora i decreti attuativi: i Comuni non sanno come muoversi, mancano anche i registri».

Entro il 2016 la Cirinnà dovrebbe diventare operativa, mentre, per quanto riguarda il figlio, le due ragazze di Limidi «dovranno ricorrere alla fecondazione eterologa all’estero e poi presentare un ricorso al tribunale di Modena ai sensi della legge che disciplina le adozioni in casi particolari. Nel frattempo la mamma biologica può nominare il genitore non biologico tutore del figlio».