Gli islamici: "A scuola intimiditi dai vandali"

Spilamberto, l’associazione ‘Errahma’ sul caso mensa di Valerio Gagliardelli

Achrit Hassan

Achrit Hassan

Spilamberto (Modena), 25 luglio 2014 - Sulla sala mensa delle scuole concessa alla comunità islamica locale per usarla come ‘mini-moschea’ durante il ramadan, il primo round si è già consumato ieri con il botta e risposta tra la lista ‘Spilamberto libera e responsabile’ — che ha sollevato la polemica — e l’amministrazione. Al centro della vicenda, ad ogni modo, c’è l’associazione ‘Errahma’, che da un mesetto sta utilizzando quei locali delle ‘Fabriani’. E che attraverso il suo presidente, Achrit Hassan, ora dice la sua.

Signor Hassan, come è nata l’idea di chiedere la mensa scolastica?

«Siamo quasi un centinaio di persone, nella sala di 70 metri quadrati dove eravamo prima non ci stavamo più. Abbiamo cercato qualcosa in affitto, ma non l’abbiamo trovata. Poi, parlando col Comune, è venuta fuori l’ipotesi della mensa: le scuole erano chiuse e a noi serviva solo per due ore al giorno, dalle 22 alle 24. E quando ci hanno dato l’ok, anche se nessuno ci obbligava a farlo, abbiamo pensato che fosse giusto dare 1500 euro alle scuole. Li avremmo spesi per un affitto».

La lista civica, però, ha dei dubbi su come gestite la sala a livello di vigilanza e di pulizia...

«Non vedo perché. Ogni sera prima di chiudere puliamo e riordiniamo, i vigili il primo giorno sono venuti a controllare la nostra documentazione, che era in regola, e nella sala ci limitiamo a pregare. Non mangiamo nemmeno. In più, c’è sempre un nostro volontario al cancello per dare un’occhiata. C’è stato solo un problema di atti vandalici...».

Cioè?

«Giorni fa, di notte, qualcuno ha danneggiato l’orto della scuola, rotto vasi e attrezzi utilizzati dagli alunni. Non sappiamo chi sia stato e abbiamo sporto denuncia. Ma sono sicuro che si sia trattato di un atto intimidatorio nei nostri confronti».

Come fa a dirlo?

«Perché hanno strappato pure i cartelli che avevamo affisso all’entrata della sala per segnalare i due diversi ingressi per maschi e femmine. Le donne, infatti, entrano separatamente e pregano alle spalle degli uomini: è una questione di pudore, perché al contrario un uomo potrebbe guardare una donna da dietro quando mette la fronte a terra per pregare. E non sta bene».

Cosa pensa di questa polemica?

«La trovo ingiusta. Siamo gente onesta, integrata, che come tutti paga le tasse. I nostri figli vengono a scuola qui, molti di noi hanno la cittadinanza italiana. Ormai siamo anche abituati a vedere gente che ce l’ha con noi, ma noi non ce l’abbiamo con nessuno, neanche con loro. Anzi, ne approfitto per invitare tutti i cittadini, il 2 agosto alle 19, per una festa di fine ramadan a base di dolci preparati da noi. In sala mensa, ovviamente».

Valerio Gagliardelli