Rotte le trattative alla Castelfrigo di Castelnuovo, nuovo sciopero

Flai e Filt Cgil hanno ripristinato il presidio dopo che non è stato trovato un accordo sulla ‘clausola sociale’: «L’azienda vuole mantenere il lavoro a basso costo e la ‘ricattabilità’ di chi è impegnato negli appalti delle cooperative»

Lavoratori della Castelfrigo davanti alla sede dell’azienda per il presidio

Lavoratori della Castelfrigo davanti alla sede dell’azienda per il presidio

Castelnuovo Rangone, 10 febbraio 2016 -

Si sono concluse con un nulla di fatto le trattative sindacali sulle condizioni dei lavoratori della Castelfrigo, l’azienda di Castelnuovo specializzata nella lavorazione di carne suina fresca.

«Dopo la pesante mobilitazione di fine gennaio – si legge in un comunicato sindacale – non sono bastati i due giorni di confronto presso la prefettura di Modena, né i successivi due giorni presso la Confindustria a sciogliere le riserve aziendali sulle richieste avanzate dai sindacati Flai e Filt Cgil.

Per questo motivo i lavoratori sono già di nuovo in sciopero dal primo pomeriggio di oggi e i sindacati hanno immediatamente ripristinato il presidio davanti ai cancelli della Castelfrigo sospeso lo scorso 27 gennaio.

I sindacati – si legge ancora nella nota – avevano avanzato una piattaforma per costruire un nuovo sistema di relazioni sindacali basato sul confronto congiunto tra Castelfrigo e le cooperative in appalto tramite il riconoscimento di una rappresentanza sindacale di sito, una corretta applicazione contrattuale nonché la cosiddetta ‘clausola sociale’, cioè la conservazione del posto di lavoro in caso di cambio appalto, situazione che si verifica periodicamente. Tutti temi sui quali la delegazione datoriale ha posto pesanti riserve, che continuano a non essere sciolte».

«Sia Castelfrigo che Confindustria – dichiarano Giulia Grandi della Filt-Cgil e Marco Bottura della Flai-Cgil – vogliono mantenere l’attuale sistema basato sul basso costo del lavoro e la ricattabilità dei lavoratori impegnati negli appalti delle cooperative».

«Da una parte c’è Castelfrigo – dicono ancora i sindacati – che continua a negare assunzioni di responsabilità in merito alla gestione affidata alla cooperative, e dall’altra le due cooperative, Ilia e Work Service, che riferiscono che Castelfrigo non lascia loro margini economici per cambiare tali condizioni».