Volley Modena, Catia Pedrini: "Se fra 15 giorni non succede niente..."

Parla la presidente della squadra campione d'Italia

Catia Pedrini e Alberto Nobis di Dhl. Lo sponsor resterà al fianco della società ma non apparirà più sulla maglia da gioco

Catia Pedrini e Alberto Nobis di Dhl. Lo sponsor resterà al fianco della società ma non apparirà più sulla maglia da gioco

Presidente Pedrini, Dhl non è più al vostro fianco. Sorpresa?

"C’erano già stati segnali a fine 2015, ma li avevo tenuti per me. Non commento perché siamo molto lontani dalle logiche di budget di una multinazionale. Conunque Dhl resterà al nostro fianco, con altre cifre, ma senza comparire sulla maglia".

Avete vinto tutto o quasi. Anche con i giovani. Eppure non è bastato per proseguire questo matrimonio.

"E’ così. Vediamo di sfruttare questo momento di crisi come una opportunità".

Pensa di aver commesso qualche errore con Dhl?

"Abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Faccio fatica a vedere errori gravi. Forse non siamo stati all’altezza sul piano della comunicazione".

La maglia adesso è libera...

"Era un vincolo. Fino a ieri che ci impediva anche di muoverci in certe direzioni. Ora si riparte quasi da zero".

Quanto vale la maglia?

"Le dico quanto ritengo sia necessario per andare avanti".

Spari la cifra.

"Un milione e mezzo".

Dhl vi dava 600 mila euro?

"Preferisco parlare del nostro obiettivo che può essere raggiunto. Si è creato molto interesse attorno al nostro club. Dalle parole di Luca di Montezemolo a diversi contatti avviati in questo periodo".

E se non raggiunge l’obiettivo?

"Se entro 15 giorni non si muoverà qualcosa, porterò le chiavi al sindaco".

Scusi, ma non si potrebbe allestire una squadra meno costosa?

"Non a Modena. Il nostro budget è lo stesso dell’anno scorso, 3,5 milioni. Puoi anche costruire una squadra da metà classifica, spendi meno e incassi meno. E alla fine manca sempre un milione. Quando sono arrivata, qui si incasssava di botteghino 350 mila euro. Oggi siamo a 900 mila. Capito il concetto?".

Chiaro. Lei ha detto: le chiavi al sindaco. Non è esagerato?

"Voi sapete che sono animata da sola passione. Se qualcuno vuole sono disposta a cedere la società. Da zero al cento per cento, purchè garantisca questo livello di squadra".

Ma lei pensa di farcela a raccogliere tutto questo denaro?

"Il tempo stringe. Si può fare. Anche all’inizio nessuno credeva in noi. Eppure abbiamo dimostrato che nulla è impossibile vincendo tutto. Anche con i giovani. Qui non era mai successo".

Chiariamo la scadenza del 31 maggio. Iscriverà la squadra?

"Questo è il termine ultimo per cedere eventualmente il titolo. Io non cedo nulla. C’è un mese di tempo per costruire il futuro".

Il crowdfunding per ora funziona a rilento.

"Ho lanciato questa iniziativa perchè avevo timori fondati. Era il modo per misurare la temperature alla città. Diciamo che la risposta è stata tiepida, tenendo conto che alla finale eravamo in seimila. Mai pensato di arrivare al milione di euro. Adesso mi aspetto delle risposte concrete al mio appello".

Nonostante tutto la squadra è fatta. Ed è molto forte. Giusto?

"Sì, con i rinnovi di Petric e Ngapeth, le conferma di Piano, Rossini e Vettori, si sono aggiunti Le Roux e Orduna"

L’allenatore?

"Ci cono contatti con Piazza".

Si parla anche dell’americano Holt. Significa che andrà via Piano?

"Piano è come un figlio. C’è un discutibile conflitto di interesse in cui l’allenatore della nazionale sta facendo pressione per portare Matteo nel suo club".

Lei parla di Blengini e di Civitanova.

"Matteo è invendibile. Non hanno soldi abbastanza per portarcelo via. Dovanno passare sul mio cadavere".