Inchiesta sul cemento farlocco, Bonaccini: “Fare presto”

Il presidente della Regione a Medolla per l’anniversario del sisma si appella alla magistratura: “Vogliamo sapere perché non si diffondano paura e preoccupazione”

Il presidente Stefano Bonaccini a Medolla

Il presidente Stefano Bonaccini a Medolla

Medolla (Modena), 29 maggio 2016 - «Chiedo a tutti voi di fare un applauso alla Procura, alla magistratura e alle forze dell’ordine, perché di fronte ai fatti ipotizzati, e sarebbero reati tra i più odiosi possibili, davvero non si deve guardare in faccia a nessuno».

Sono le parole del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che questa mattina non è voluto mancare a Medolla per l’anniversario del sisma. Proprio Medolla fu nel 2012 uno dei comuni più colpiti dalla scossa del 29 maggio. Ma, oggi, il silenzio in ricordo delle vittime, ha lasciato il posto per forza di cose, alle parole.

Parole per sottolineare la gravità di quello che è successo a Finale Emilia, nell’ambito della ricostruzione, dove alle nuove scuole Frassoni sarebbe stato usato cemento depotenziato. «Chiedo alla magistratura di fare in fretta, perché vogliamo sapere, anche per evitare che si diffondano paura e preoccupazione, quando invece la ricostruzione deve procedere nella legalità e nella sicurezza».

Poi una considerazione generale sulla ricostruzione che «sta procedendo: otto famiglie su dieci sono rientrate nelle loro case e penso al comparto del biomedicale, che dopo quattro anni vede l’export crescere del 29%, un record assoluto, e tornare a livelli superiori a quelli di prima del sisma».