Terremoto, chiusa l’indagine Haemotronic: nessuna responsabilità

Medolla, nel crollo del capannone morirono quattro operai FOTO Inferno alla Haemotronic: si cerca sotto le macerie

Il crollo alla Haemotronic di Medolla (Ansa)

Il crollo alla Haemotronic di Medolla (Ansa)

Modena, 28 ottobre 2014 - E’ ormai chiusa l’indagine sul crollo della Haemotronic di Medolla (FOTO), il capannone in cui il 29 maggio 2012, in seguito alla seconda forte scossa di terremoto che colpì la bassa, morirono quattro operai. La procura, molto probabilmente, chiederà l’archiviazione delle accuse ipotizzate. Il procuratore capo, Vito Zincani, ha fatto sapere che dall’inchiesta non sarebbero emerse responsabilità: la struttura collassò, insomma, a causa del forte sisma che è da considerarsi un fatto imprevedibile in una zona a basso rischio.

Come già detto in precedenza, il capannone, oggetto di una complessa perizia che coinvolse più esperti, non era antisismico ma comunque era stato costruito secondo le norme vigenti all’epoca. Anche sul ritorno degli operai nel capannone inagibile per la prima scossa del 20 maggio, non emergono rilevanze che possano portare la procura a chiedere un rinvio a giudizio. Si attende infine l’esito dell’indagine, condotta dal pm Luca Guerzoni, relativa al crollo della Meta di San Felice.

Già chiesta l’archiviazione, infine, anche per gli altri capannoni crollati, come la Manifattura di Novi e il mobilificio di Cavezzo. Furono 11 gli operai morti quel maledetto 29 maggio.