Ciliegia d’Oro a Cesare Leonardi: «Un artista completo e visinario»

La cerimonia con la consegna del riconoscimento: «L’opera che mi è più cara, assieme al parco Amendola di Modena, è il centro nuoto di Vignola»

La premiazione della Ciliegia d’Oro

La premiazione della Ciliegia d’Oro

Modena, 1 maggio 2016 - In occasione della premiazione per la «Ciliegia d’Oro 2015», la sala dei Contrari della Rocca vignolese apre le sue porte ad ospiti illustri: presenti assieme al sindaco Smeraldi anche Massimo Toschi, presidente del Centro studi di Vignola, il direttore della Bper Banca Fabrizio Togni, Beppe Cottafavi e Anna Allesina, presidente dell’Ordine degli architetti di Modena, e naturalmente il vincitore del premio, Cesare Leonardi. «Studiando i lavori di tutta una vita di Cesare Leonardi, i miei colleghi ed io – afferma Smeraldi – abbiamo visto in lui un architetto nella e della comunità». Modenese di nascita, architetto e fotografo di fama internazionale, ma anche designer geniale, pittore, scultore, Leonardi rappresenta appieno l’eclettismo artistico che la giuria del Premio Ciliegia omaggia anno dopo anno. «Visionario», geniale anche durante la cerimonia: alla domanda di come nacque l’idea della poltrona «Nastro», uno dei suoi capolavori, lui risponde prendendo un pezzo di carta e ripiegandolo su se stesso. «Questo è il modo in cui è nata». Un attestato di stima dovuto che vale come «un tangibile segno di riconoscenza per la pluridecennale attività artistico-tecnica, espressa in svariati campi, grazie alla quale ha ottenuto importantissimi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, onorando in tal modo la terra in cui ha avuto i natali». Cesare Leonardi si unisce alla folta schiera dei meritevoli di questa onorificenza, fra i tanti Luciano Pavarotti, Massimo Bottura, Franco Cosimo Panini, Enzo Ferrari (primo fra tutti a riceverlo), continuando una splendida tradizione che rende lustro agli ambasciatori della cultura modenese in Italia e in giro per il mondo. Le collezioni permanenti di musei come il Moma di New York, il Centre Georges Pompidou a Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra sono oggi la casa di alcune delle sue opere più celebrate, come la già citata «Nastro» e la sedia «Dondolo», entrambe realizzate negli anni ’60 assieme alla moglie, Franca Stagi. Ciononostante, a ringraziamento anche del pubblico lì presente, ha tenuto a precisare che «l’opera che mi è più cara, assieme al parco Amendola di Modena, è proprio il centro nuoto di Vignola».