Rapina in casa, spray in faccia all’anziana

Concordia, si sono finti tecnici. Il marito ha rincorso i malviventi fuggiti con i gioielli

La rapina in casa è avvenuta a Concordia

La rapina in casa è avvenuta a Concordia

Modena, 30 aprile 2016 - Sono ancora sotto choc, frastornati, e anche un po’ imbarazzati. «Poteva succedere a chiunque» cerca di consolarli il figlio. I coniugi pensionati Giuseppe e Lucia Papotti hanno aperto la porta di casa, ieri a mezzogiorno, a due truffatori, che poi si sono trasformati in rapinatori. Prima si sono finti operai dell’Aimag, con tanto di tuta arancione, poi, una volta in casa, hanno spruzzato lo spray gassoso alla signora Lucia, che ha rischiato di soffocare, e indisturbati hanno fatto razzia di oro e di denaro prima di darsi alla fuga su una vettura, una Volvo nera, condotta da un terzo complice. «Era all’incirca mezzogiorno – racconta il signor Giuseppe – e quello che pareva un operaio ha suonato il campanello dicendo che doveva controllare il contatore dell’acqua, per una probabile fuga di gas. Con sè aveva una ricetrasmittente con la quale comunicava col socio, apparso poco dopo». Alcuni giorni prima, alcuni veri tecnici, gli stessi che ieri pomeriggio hanno effettuato altri lavori nella via, avevano lavorato proprio davanti all’abitazione dei signori Papotti per sanare un guasto alle tubature. Non è escluso, anzi è assai probabile, che i tre malviventi, di età compresa tra i 30 e i 35 anni, pelle olivastra e ottimo italiano, abbiano ‘fiutato’ l’occasione. Ieri pomeriggio, nella via, c’erano due veri tecnici dell’Emiliana Scavi. «Purtroppo – raccontano i due dipendenti in tuta arancione – siamo arrivati qui, nella via, intorno alle 13,30; se stamattina fossimo stati qui forse non sarebbe accaduto». Molto dispiaciuta è anche la vicina di casa, la mamma dell’ispettore della municipale Area Nord, Gianni Luppi. «Eravamo qua all’esterno – racconta assieme al consuocero – e ci siamo resi conto di quanto accaduto alla vista del signor Giuseppe, che stava rincorrendo i due malviventi». I due, tuttavia, hanno avuto la meglio, e sono riusciti a salire in auto, poi ripartita a forte velocità. Il signor Papotti, infatti, che si trovava nel cortile della casa, con il secondo truffatore che andava e veniva dall’appartamento al piano superiore, fingendo di controllare i rubinetti dell’acqua, è stato avvisato dalla moglie della razzia. «Appena mi sono riavuta – racconta la signora Lucia, ancora molto provata – ho chiamato mio marito, ma purtroppo era tardi». I due coniugi sono stati accompagnati a bordo di un’ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’ospedale per accertamenti. Poco dopo hanno fatto rientro a casa. «Stiamo bene, questa è la cosa più importante» commentano.