Area Nord, aziende in ripresa dopo il sisma ma serve l’aggregazione

I risultati dello studio di ‘K Finance’ commissionato da Confindustria: il terremoto ha amplificato pregi e difetti di un sistema produttivo

I relatori al convegno presso la Cantina di Medolla

I relatori al convegno presso la Cantina di Medolla

Medolla, 26 novembre 2014 -

La microimpresa resiste solo se è di nicchia. La parola d’ordine è ‘aggregazione’. La fotografia economica finanziaria del tessuto produttivo dell’Area Nord, nel periodo 2008-2013, mette in luce la crisi delle piccole aziende, ma lancia altri segnali importanti: il distretto biomedicale e meccanico sono punti d’eccellenza a livello nazionale. Dallo studio commissionato da Confindustria Modena alla società K Finance di Milano, dal titolo ‘Fare impresa nell’Area Nord. Dalla crisi al post terremoto: situazione e prospettive’, illustrato oggi nei locali dell’Hotel La Cantina, davanti a una platea di imprenditori e politici, emerge che solo le medie e grandi imprese hanno potuto resistere alla crisi prima e al terremoto poi.

«Il 2012 - spiega il dottor Giuseppe Grasso, presidente di K Finance - ha segnato il tracollo della redditività e l’indebitamento verso le banche soprattutto delle piccole aziende, ma nel 2013, il tessuto produttivo dell’Area Nord ha saputo riconquistare il ‘terreno’ perso. L’Area Nord mantiene il suo carattere distintivo di zona economicamente forte, ma la differenza sta tra i vari settori: con ceramico, tessile, abbigliamento che registrano un forte meno. Il sisma - precisa Grasso - ha fatto da cassa di risonanza tra i punti di forza e quelli di debolezza. Occorre lavorare su quest’ultimi, perché il futuro delle imprese dipende dalla scelte che sapranno fare oggi».

L’incontro si è aperto con i saluti del presidente di Confindustria Modena Valter Caiumi, del delegato di Confindustria per l’Area Nord, Nicoletta Razzaboni. Relatori, il dottor Grasso e il docente di Economia industriale Franco Mosconi.

Viviana Bruschi