Cpl, Simone all'attacco: "Woodcock mi ha tradito"

Il manager: "Mi disse 'Parla e uscirai'". Atti già arrivati in città

Francesco Simone, dirigente Cpl Concordia (Foto Ansa/Twitter)

Francesco Simone, dirigente Cpl Concordia (Foto Ansa/Twitter)

Modena, 17 aprile 2015 - Anche Nicola Verrini resta in carcere. E’ un osso duro il Tribunale del Riesame di Napoli, a cui l’ex dirigente marketing per l’area tirreno della Cpl Concordia, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti alla cooperativa, aveva chiesto la scarcerazione e gli arresti domiciliari. Come per Maurizio Rinaldi (ex presidrente Cpl distribuxione) e Francesco Simone (ex responsabile relazioni istituzionali) i giudici hanno confermato l’ordinanza di custodia per associazione a delinquere, corruzione, corruzione internazionale e riciclaggio trasferendo gli atti alla Procura di Modena per competenza territoriale. 

«L’inchiesta torna a casa – ha detto il procuratore capo, Lucia Musti – nel senso che la cooperativa ha sede nella nostra provincia. Sto aspettando il fascicolo dai colleghi di Napoli». Una parte degli atti ieri mattina era già sulla scrivania del procuratore: «I contatti tra la Procura di Modena e il pm Woodcock che ha seguito l’indagine per corruzione al sindaco di Ischia ci sono da tempo – spiega – visto che, come noto, qui è aperta un’indagine sugli appalti del Policlinico in cui è coinvolta Cpl. Il fascicolo in arrivo da Napoli sarà assegnato agli stessi pm di Modena che si occupano del caso Policlinico, i magistrati Pasquale Mazzei e Marco Niccolini. Se ce ne sarà bisogno, saranno aperti filoni autonomi modenesi dell’inchiesta, vedremo. Di certo questa indagine avrà la priorità, ci lavoreremo in tre per dare una risposta rapida».

Musti ha già annunciato che, una volta arrivato tutto il fascicolo, saranno al più presto reiterate le misure cautelari. I detenuti saranno quindi trasferiti in Emilia e con tutta probabilità interrogati nuovamente dal Gip di Modena. Proprio su questa intenzione di reiterare subito gli arresti l’avvocato di Francesco Simone, Michele Andreano, interviene: «Auspico che la Procura di Modena, prima di avanzare richiesta di misura cautelare, valuti gli atti. Non credo sia giusto reiterare le misure a occhi chiusi, senza aver prima letto il corposissimo fascicolo in arrivo dalla Campania. E’ poi uno scandalo che noi avvocati non conosciamo ancora le motivazioni del Riesame che mantiene in carcere i nostri assistiti e trasferisce gli atti a Modena». L’avvocato Andreano ribadisce che Simone è a disposizione dei pm modenesi. Il 58enne, in cella a Poggiorele come gli altri arrestati, tra cui l’ex presidente della Cpl Roberto Casari e il sindaco di Ischia, si sente «tradito da Woodcock».

«Mi hanno dipinto come il grande vecchio della situazione, ma io mi sono fidato di chi mi diceva di parlare e che in cambio sarei uscito», in primis il pm Henry John Woodcock, da cui «mi sono sentito tradito», ha detto Simone all’avvocato che ha consegnato al Tribunale del Riesame un memoriale di quattro pagine dove Simone ha ricostruito la storia della società in Tunisia, la Tunita, che tramite consulenze fittizie a Cpl ricavava ‘fondi neri’ per la coop da far rientrare in Italia. Per dimostrare ciò Simone ha fornito l’estratto conto della società dove si vedono i bonifici di Cpl. Su Massimo D’Alema ha aggiunto: «Ho portato D’Alema in Cpl per la presentazione del bilancio annuale, ma se è per questo vi ho portato anche tanti altri politici, da Brunetta a Tremonti ad Andrea Orlando».