Modena, 17 giugno 2010.   Tutto avviene quando sono passate da poco le diciassette. I due operai, dipendenti di una ditta artigiana, lasciano Ferrara e imboccano la Cispadana, la strada che porta verso Poggio Renatico e, poi, verso il Centese e il Modenese. Arrivano tra Poggio Renatico e San Carlo, per arrivare a casa mancano una ventina di chilometri. All’improvviso il loro furgoncino, un Opel Combo, sbanda. La polizia stradale di Ferrara, che ha eseguito i rilievi, sta cercando di capire le cause dell’improvvisa manovra.

Nella parte opposta della carreggiata c’è un autoarticolato. L’uomo non fa nemmeno in tempo ad accorgersi che il Combo è sulla linea di mezzeria che avviene l’impatto, devastante: il furgoncino si appiattisce contro la motrice del tir. Borghi e Bollini sono lì, dentro i ferri ricurvi. Arrivano i vigili del fuoco da Ferrara, vengono mandate due ambulanze dalla città e anche l’elisoccorso dall’ospedale Maggiore di Bologna. In pochi minuti i sanitari del 118 possono però solo constatare che per i due operai non c’è più nulla da fare. L’eliambulanza viene fatta rientrare e ai vigili del fuoco servirà parecchio tempo per estrarre i corpi dal Combo. Ora le salme sono state portate alla medicina legale di Ferrara, a disposizione del magistrato.

Fino a ieri attorno alle 21 la Cispadana è rimasta chiusa al traffico per garantire i soccorsi e i rilievi di legge. Stop totale alla circolazione in entrambe le direzioni, proprio nell’orario di punta. E conseguente ingorgo nelle strade alternative. In supporto alla stradale anche i carabinieri della stazione di Poggio Renatico.
 

va. ba.