Modena, 3 agosto 2010. Svolta nell'omicidio di Franco Gatti, il rappresentante di materiale ceramico di Sassuolo che era scomparso da qualche giorno e che è stato trovato ucciso in un pozzo a Sant'Antonino di Casalgrande, nel Reggiano.

Nella notte i Carabinieri hanno fermato per omicidio volontario a Sassuolo e portato in carcere a Modena Vittorio Miani, pensionato di 73 anni, amico di Gatti. Il pozzo in cui è stato trovato il corpo di Gatit è nel suo podere.

Nei confronti di Miani, spiega una nota dell’Arma, e’ stato emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Le accuse sono omicidio aggravato, occultamento di cadavere, porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio.

Il pensionato è stato già sentito, alla presenza del difensore, dai pubblici ministeri della Procura di Reggio Emilia e dai Carabinieri della Compagnia di Sassuolo e del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Modena,  ma si è avvalso della facolta’ di non rispondere.

Al momento non è stata trovata l'arma con cui sarebbe stato ucciso Gatti. Secondo i Carabinieri, comunque, nei confronti di Miani ci sarebbero "gravi e concordanti indizi", ritenuti sufficienti a motivare il fermo dell’indiziato.
 

A parere degli investigatori, il  delitto potrebbe essere collocato nell’ambito di una controversia economica tra la vittima e l’indiziato relativa a consistente debito vantato da Miani nei confronti di Gatti.

Dai primi accertamenti, il rappresentante sarebbe stato freddato con due colpi di pistola. I carabinieri stanno cercando un altro uomo che potrebbe aver aiutato in qualche modo Vittorio Miani. Si deve capire chi abbia portato l'automobile di Gatti a Magreta, dove poi è stata trovata incendiata. Il punto in cui è stato trovato il mezzo dista più di cinque chilometri dal luogo del ritrovamento del cadavere.