Modena, 4 ottobre 2010. Un anno meno di Hina, ma lo stesso sogno: vivere all’occidentale. Sono stati i desideri di una ventenne pachistana, che si rifiuta di sposare un connazionale (pare il cugino), a scatenare la furia omicida di suo padre, Kahn Hamad Butt, saldatore di 53 anni. L’uomo ieri pomeriggio, durante una lite in famiglia, ha ammazzato con una pietra la moglie di 46 anni che cercava di difendere la figlia Nosheen. La ragazza è in gravi condizioni all’ospedale, presa a sprangate dal fratello che si è alleato col padre.

E’ accaduto a Novi, piccolo centro dove la comunità pachistana è molto numerosa. La tragedia è avvenuta in via Bigi Veles, nel centro del paesino, vicino alla casa del sindaco e alla stazione dei carabinieri. Nel cortile della casa della famiglia pachistana c’erano il padre della giovane; la madre Begm Shnez di 46 anni; il figlio Umair di 19 anni; e gli altri fratelli di 4 e 6 anni, oltre alla ventenne Nosheen.

Verso le 16.30 è cominciata la discussione tra il padre e la figlia ventenne, che non voleva saperne di un matrimonio combinato. A questo punto la madre è intervenuta per difenderla: è scoppiata la violenza a cui ha partecipato anche il figlio di 19 anni. Il capofamiglia avrebbe colpito la moglie alla testa con un mattone trovato nell’orto, riducendola in fin di vita (è poi morta all’ospedale) mentre il figlio ha preso a sprangate la sorella Nosheen, colpendola sulla testa e su un braccio. I vicini, sentendo le urla disperate delle donne, sono subito corsi a vedere che cosa stesse succedendo e hanno poi chiamato l’ambulanza.

Questa la ricostruzione delle forze dell’ordine. Uno dei testimoni è riuscito ad arrivare nell’orto: "Ho visto la madre con la faccia a terra, era quasi morta".

Subito dopo sono arrivati i carabinieri: il figlio, nel frattempo, aveva cercato maldestramente di lavarsi gli abiti sporchi di sangue (la lavatrice è stata trovata in funzione dagli investigatori), ma ormai per i militari di Novi era già chiaro quello che era successo. Il ragazzo ha anche tentato di rifugiarsi a casa dello zio, e proprio qui è stato bloccato dai militari.

I due uomini sono stati portati in caserma mentre all’ospedale di Modena la donna moriva e la figlia veniva operata alla testa.

Padre e figlio sono stati arrestati e, in serata, trasferiti in carcere. Per il padre l’accusa è di omicidio, aggravato dalla parentela, mentre per il figlio è di tentato omicidio. A Novi è arrivato anche il magistrato di turno, Pasquale Mazzei. Le indagini sono affidate ai carabinieri del reparto operativo di Modena, comandanto dal tenente colonnello Carlo Carrozzo, e ai colleghi di Novi. Sul posto anche il comandante provinciale dei carabinieri di Modena, il colonnello Salvatore Iannizzotto.

"Begm mi aveva detto che aveva paura del marito — racconta un conoscente — la picchiava e si era rivolta ai carabinieri. Temeva che sia lei sia la figlia potessero essere uccise. Aveva ragione".

Liti e botte erano frequenti ma pare non sia stata formalizzata alcuna denuncia. Il nucleo familiare abitava a Novi da anni: il padre lavorava come saldatore nella vicina Soliera, il figlio in una tintoria di Novi.

Secondo il colonnello Iannizzotto "madre e figlia stavano cominciando a vivere all’‘occidentale’ e si ribellavano agli uomini della famiglia, che invece erano inflessibili e volevano imporre alla ragazza di sposare un parente".