Modena, 23 ottobre 2010. A Parma “si litiga perché in tanti non vogliono un nuovo inceneritore, che invece le amministrazioni locali vorrebbero costruire”; a Reggio Emilia, invece, “tifano per l’inceneritore, perché temono che poi venga costruito da loro, e perché comunque hanno bisogno di smaltire i loro rifiuti, quindi qualcuno da qualche parte dovrà incenerirli”; a Modena invece il termovalorizzatore c’è già.

E’ la “situazione paradossale” che, secondo Luca Ghelfi, consigliere del Pdl alla Provincia di Modena, s’è creata in Emilia. “Mentre gli altri protestano e discutono, noi inceneriamo alla grande, col permesso di Comune e Provincia, e col silenzio della Regione, che in tutto questo è la grande assente”, dice Ghelfi, domandandosi se sia possibile che la Regione resti in silenzio “di fronte a queste situazioni paradossali. Può non rendersi conto che ciascuna città va per conto suo, e che qui si rischia che il cerino in mano rimanga proprio a Modena col suo mega-termovalorizzatore e i permessi facili per innalzamento dei tetti che arrivano in tempi record da parte di sindaco e presidente della Provincia?” Ghelfi si chiede se sia “questa la green economy sbandierata con convegni dal Pd. E’ proprio il caso di dire che si tratta solo di tanto fumo negli occhi, e nei polmoni dei cittadini”.

Anche per Sergio Celloni, capogruppo Mpa al Comune di Modena, “la faccenda del business e della quantità di rifiuti da destinare all’inceneritore di Modena si offusca anziché schiarirsi.

L’Assessore Arletti ci dice che i rifiuti non solo vengono esportati ma anche importati”.

Celloni ricorda poi che Modena doveva raggiungere “il livello dell’autosufficienza nello smaltimento puntando soprattutto sulla raccolta differenziata”, ma “tutto sembra dimostrare il contrario.

Non c’è autosufficienza ed adeguatezza della risposta da parte di Comune ed Hera, soprattutto nei confronti delle imprese e c’è una grande volonta’ di aumentare la raccolta indifferenziata utile per alimentare i forni dell’inceneritore”.

Ma così, accusa Celloni, “insieme ai rifiuti vanno in fumo così anche anni di propaganda sulla tutela dell’ambiente e sulla riduzione degli inquinanti nell’aria della città e della provincia”.

Il capogruppo Mpa sostiene che all’aumento della raccolta differenziata dovrebbe fare fronte la riduzione del conferimento dei rifiuti all’inceneritore, ma è successo che “è stato potenziato l’inceneritore, per poi puntare ad una maggiore produzione di rifiuti non differenziati per farlo funzionare a pieno regime e per produrre utili destinati ad Hera e al Comune”.