Modena, 3 novembre 2010. Un look acqua e sapone ma toglie lo stesso il fiato. Nadia Macrì legge i quotidiani che parlano di lei e si identifica in tutto quello che si dice.

"Non confermo e non smentisco. Ma qui c’è scritto tutto di me", si lascia andare seduta su uno sgabello al Panther, il locale di Cittanova in via Preti Partigiani in cui lavora come ragazza immagine e ballerina.

Ingenuamente ammette di aver fatto rivelazioni ai pm di Palermo, che l’hanno convocata dopo l’interrogatorio dell’amica Perla Genovesi, la ragazza di Parma arrestata per droga in Sicilia e vicina a Silvio Berlusconi.

Sono le sette di sera e lei è lì, a Modena, nel locale in via di ristrutturazione, seduta al bancone. Legge e rilegge il giornale, lo arrotola. Il disco pub diventerà un circolo culturale. Ci sono i divanetti e i segni dei lavori in corso. Ma lei è lì: "Cosa diranno domani i giornali?", chiede. "Il mio nome vicino a quello di Berlusconi?". E si mette le mani nei capelli.

Nadia, reggiana, sarebbe una delle ‘escort’ che ha partecipato ai festini del premier a Villa Certosa in Costa Smeralda. Ha già riferito tutto ai pm e si trincera dietro il silenzio: "A causa di tutta questa storia non so neanche più se ho un lavoro — dice guardando il gestore del locale — Il mio avvocato mi ha ordinato di stare zitta. Parlerò quando sarà il momento".

Coda di cavallo, occhi marroni, un neo alla Cindy Crawford sopra il labbro, parte sinistra. Jeans dentro gli stivali come ogni ragazza di 28 anni. Bella, anzi bellissima nelle foto che la ritraggono in pose provocanti ma anche così, struccata e preoccupata.

A tirarla in ballo è stata la sua amica. "Sì, è stata Perla". Ha fatto il nome di Nadia ai pm come ragazza che frequentava la residenza estiva del Cavaliere. "Abito a Reggio Emilia con il mio fidanzato, tanto lo sapete già — si rassegna Nadia Macrì — e lavoro a Modena come ragazza immagine. Tutto qui".

Poi, però, ci sono le feste a Villa Certosa, si parla di incontri sessuali a pagamento con il premier Silvio Berlusconi. Si parla di un rapporto intimo col ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta in cambio di 300 euro, vestiti e gioielli.

Avrebbe incontrato Brunetta per esporgli un problema relativo all’affidamento del figlio. Davvero non vuole replicare? "Non dico nulla. Solo che ho fatto la escort quando avevo bisogni di soldi, Ma di Berlusconi non parlo. Come mi avete trovata? Ah, giusto, Facebook. C’è scritto che lavoro qui. Anzi, lavoravo".