Modena, 7 gennaio 2011. La proposta, di erigere una stele in ricordo delle vittime nazifasciste accanto alla stele che ricorda i sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti, fatta dal gruppo consiliare della Lega Nord “è semplicemente oltraggiosa e vergognosa”. E’ la dura reazione del capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Paolo Trande all’idea del Carroccio.

“In nome della pacificazione viene proposto un accostamento culturale, storico e una vicinanza fisica di ricordi a dir poco rivoltante. Questa proposta della Lega- continua Trande in una nota- è la conferma di quanto abbiamo sostenuto nei mesi passati: la Lega di Modena è nelle mani di dirigenti sempre più neri e revisionisti”.

Forse, aggiunge in una nota, “anche per questo hanno cacciato Manfredini a cui l’antifascismo non faceva difetto”. In ogni caso, la proposta leghista avrà un'opposizione durissima.

“Le forze democratiche che fanno riferimento alla Costituzione repubblicana e antifascista, che hanno dato la democrazia a questo paese con la lotta di Liberazione non consentiranno mai e poi mai, se lo ficchino in testa, che Modena medaglia d’oro della Resistenza abbia una stele che ricorda nazi-fascisti e repubblichini”, promette Trande.

Né, si “permetterà l’abominio di accomunare le vittime, ovvero i morti inermi e incolpevoli e i liberatori italiani e stranieri, con chi si schierò dalla parte dei regimi autoritari che perpetrarono le leggi razziali, la persecuzione e lo sterminio”.

Trande conclude dicendo che “la pacificazione di questi revisionisti che non riescono neanche a dissimulare le loro pulsioni culturali di stampo autoritario a noi non interessa. Ai dirigenti leghisti modenesi gridiamo: vergogna, vergogna e poi ancora vergogna. Non passerete”.

Il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini, condanna duramente la proposta leghista. “I leghisti che siedono in Consiglio provinciale a Modena si dovrebbero vergognare. Proporre di erigere una stele a ricordo dei nazifascisti morti durante la Resistenza è non solo una provocazione ma un’offesa alla coscienza civile di tutti i modenesi”, manda a dire Bonaccini in una nota.

Anche il numero uno dei democratici in Emilia-Romagna, dunque, fa capire che la proposta del Carroccio non avrà né vita facile né ha ‘diritto di cittadinanza’. “Forse i leghisti padani non sanno, o fanno finta di non sapere, che un senso di appartenenza comune gli italiani lo hanno già trovato, alla fine della guerra, nella Repubblica e nella Costituzione; quindi non hanno bisogno di rappacificarsi con il regime fascista né con i torturatori nazisti, né con i loro complici italiani”, afferma Bonaccini.

“I morti meritano rispetto, tutti allo stesso modo; non così le azioni di chi ha scelto di stare con gli oppressori”, insiste Bonaccini prima di appellarsi “a tutti i democratici”, anche a quelli che militano a destra e nelle file leghiste, “affinché facciano sentire la loro voce contro questo tentativo di riscrivere la storia e confondere le ragioni dei giusti con i crimini degli assassini”.

L’idea del Carroccio fa indignare anche il capogruppo Pd in Consiglio provinciale, Luca Gozzoli, soprattutto “mentre a pochi chilometri da Modena il presidente della Repubblica ricorda il Tricolore, il Risorgimento, l’Italia repubblicana, lo Stato nazionale nato dalla Costituzione dobbiamo lavorare per insegnare la Storia. Repubblica e Costituzione nascono da libere elezioni che i consiglieri della Lega sembrano non conoscere, come sembrano preferire non ricordare che nell’aspro e sanguinoso confronto della seconda guerra mondiale e nella drammatica storia della Shoah degli ebrei ci furono vittime e carnefici”.

Dunque, “proporre una stele che ricordi i nazifascisti a fianco di quella vandalizzata che ricorda le vittime dei campi di concentramento e’ grave e offensivo e mostra la vera natura degli esponenti della Lega”.

Per il capogruppo Pd stupisce che i consiglieri leghisti (Denis Zavatti, Stefano Corti, Lorenzo Biagi e Livio Degli Esposti) “si accorgano solo ora che la stele (che ricorda le vittime dell’olocausto, ndr) sia stata distrutta”, ma soprattutto “preoccupa che esponenti della Lega abbraccino posizioni antisemite di estrema destra (spesso abbandonate dalla destra stessa)”.

Ma almeno cosi “la Lega getta la maschera”. Resta da capire, per Gozzoli, se la “posizione di Corti, Zavatti, Degli Esposti e Biagi sia la posizione della Lega di Modena, lo chiediamo agli altri esponenti, dal segretario provinciale a Manfredini”. Per il democratico occorre “riflettere sulla gravità delle parole dei leghisti. A 3 settimane dal 27 gennaio, confondere ancora vittima e carnefice attraverso la riproposizione delle più malconce posizioni revisioniste è più di un campanello di allarme per la nostra citta’ e per i democratici modenesi”.