Modena, 4 marzo 2011. Sciopero di quattro ore stamattina dei lavoratori della Cbm di Modena con presidio davanti ai cancelli in via Gazzotti 284 sino a mezzogiorno. L’iniziativa di lotta è stata proclamata dalla Fiom-Cgil e dalla Rsu per rivendicare il tavolo di confronto con l’azienda sul rinnovo del contratto integrativo, scaduto a fine 2007. L’assemblea dei lavoratori del 2 marzo, spiega la Cgil in una nota, ha infatti dato mandato al sindacato di proclamare il terzo sciopero (l’ultima settimana di febbraio sono stati fatti due scioperi di due ore l’uno) a fronte dell’indisponibilità aziendale a confrontarsi.

La Cbm di Modena, con i suoi 120 addetti, fa parte di Cbm Group che vanta diversi stabilimenti in Italia e all’estero (fra cui anche Ocs sempre a Modena) ed e’ leader mondiale nella costruzione di sistemi di aggancio, traino e sollevamento attrezzi per trattori agricoli. Negli ultimi due anni ha risentito della crisi economica e nel 2009 ha fatto ricorso anche a 7/8 mesi di cassa integrazione ordinaria per crisi aziendale.

“Proprio per permettere all’azienda di superare il momento di crisi- afferma Massimo Valentini, funzionario Fiom-Cgil- nei due anni precedenti non abbiamo avanzato richieste sul rinnovo del contratto aziendale per quanto fosse scaduto il 31.12.2007”. Le parti hanno convenuto di “congelare” il contratto fino a che la crisi passasse. Già a settembre 2010 è ripartita l’attivita’ produttiva, con la ripresa delle commesse, ed è stata sospesa la cassa integrazione.

“A inizio novembre abbiamo così presentato la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo- aggiunge Valentini- con l’obbiettivo di aprire la discussione a inizio 2011, ma sono passati ormai due mesi e dall’azienda non è venuta nessuna disponibilità ad avviare il confronto sul contratto”.