Modena, 18 luglio 2011 - Asili nido e scuole ad alta efficienza energetica, incremento del numero di biciclette pubbliche e dei chilometri di piste ciclabili, un biodigestore, interventi di forestazione urbana, impianti fotovoltaici sul patrimonio pubblico e creazione di una cooperativa solare a partecipazione popolare per l’utilizzo del tetto della scuola elementare “Saliceto Panaro”. Sono alcune delle 50 azioni che porteranno il Comune di Modena a ridurre del 20% entro il 2020 i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica in atmosfera attraverso l’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Cosi’ l’amministrazione del sindaco Giorgio Pighi punta a lasciarsi alle spalle l’immagine di Modena come citta’ tra le piu’ inquinate d’Italia, valorizzando al massimo l’aspetto ‘green’ (come e’ noto, per numero di parchi la citta’ della Ghirlandina e’ ai primi posti). Lo strumento e’ il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Seap, gia’ presentato all’Unione europea e oggi al vaglio del Consiglio comunale), che prevede una mobilitazione di risorse pubbliche e private per circa 83 milioni di euro.

Tra gli obiettivi c’e’ la riduzione di anidride carbonica di circa 240 mila tonnellate, che corrispondono a circa 1,15 tonnellate per abitante. Piu’ esattamente, il Seap e’ un documento strategico realizzato con il contributo di soggetti pubblici e privati per raggiungere i rigorosi obiettivi del Patto europeo dei sindaci (Covenant of Mayors) al quale il Consiglio comunale di Modena ha aderito nel gennaio 2010. Le azioni congiunte che il Comune mettera’ in campo per raggiungere gli obiettivi saranno una cinquantina, divise in quattro macroaree: “Una citta’ piu’ risparmiosa ed efficiente”, che si realizza attraverso la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, dei servizi e del settore residenziale, “Una citta’ che si muove meglio”, da conseguire attraverso una ulteriore promozione della mobilita’ sostenibile, la riduzione del traffico e l’agevolazione dell’uso del trasporto pubblico con la nuova stazione intermodale. E ancora, “una citta’ solare a energia diffusa”, che vuole dare un forte impulso alle energie rinnovabili, al recupero di energia dai rifiuti, al teleriscaldamento e alla cogenerazione, e infine “una citta’ inclusiva che cresce e cambia in modo sostenibile” che punta al miglioramento delle infrastrutture e del verde urbano, e alla partecipazione dei cittadini.

“Si tratta di azioni che non sono solo del Comune, ma coinvolgono aziende, istituzioni e direttamente i cittadini- spiega questa mattina l’assessore comunale all’Ambiente, Simona Arletti- questo impegno richiedera’ risorse e investimenti, ma soprattutto un profondo cambiamento culturale, forse la parte piu’ importante e difficile dell’intero progetto. Rispettare gli obiettivi europei e del patto dei sindaci sara’ una sfida di condivisione e capacita’ di decidere, da realizzare come sistema Modena coinvolgendo le organizzazioni sociali”.