Modena, 9 agosto 2011- È UNA questione di stile. L’eleganza si può raggiungere, attraverso «armonia delle proporzioni, dei colori, degli accessori» ma lo stile è «qualcosa che fa parte della nostra personalità, è la manifestazione esteriore della nostra individualità....Ognuna di noi deve essere se stessa». Così Anna Molinari spiega il successo di icone come Audrey Hepburn, Coco Chanel, Grace Kelly, nella prefazione al volume ‘Una questione di stile. Le dieci donne che hanno rivoluzionato l’universo femminile’ (edizioni White Star) scritto da Paola Saltari e curato da Valeria Manferto De Fabianis, uscito pochi mesi fa e già campione di vendite. Le autrici hanno chiesto un contributo ad Anna Molinari, che da oltre trent’anni cerca nella creatività dei suoi modelli la sintesi tra eleganza e stile: una moda che le donne possano «interpretare sulla base della propria personalità» scrive la stilista nella prefazione. Alla guida di un impero del prêt à porter di lusso - il gruppo Blufin che racchiude i marchi Blumarine, Blugirl e rispettive licenze- la stilista è affiancata dal figlio Gianguido Tarabini, amministratore unico, ma è ancora lei l’anima creativa dell’azienda.

È UN vulcano di idee, fa la spola tra Carpi e Milano, gestisce le collezioni, supervisiona il lavoro dei suoi collaboratori. Fin dalle prime ore del mattino è in ufficio, nel quartier generale dell’azienda in via Ferraris. Una stanza luminosa costellata di immagini di fiori e foto di donne bellissime vestite con i suoi abiti. Ci riceve in tenuta casual, nelle tonalità dell’arancio, niente tacchi ma sneaker comode.
Anna Molinari, come definisce lo stile?
«Lo stile è innato, ci sono donne straordinarie capaci di creare un proprio stile. Penso a Jacqueline Kennedy, Audrey Hepburn, ma anche Marella Agnelli, splendida con un semplice abito bianco e una collana di perle. È a loro che ci ispiriamo per le nostre collezioni, a queste icone dello stile».
Cosa cercano le donne oggi nella moda?
«Abbiamo bisogno di sentirci comode per il lavoro, con pantaloni, camicette leggere. La sera invece si abbandonano i pantaloni per abiti da cocktail, in stile anni ‘50 o ‘70, perfetti per una cena. Nelle occasioni ufficiali meglio scegliere abiti bon ton, tessuti eleganti e qualche gioiello. Per la sfilata sul red carpet proponiamo abiti lunghi, impreziositi da ricami meravigliosi. Le aziende di moda devono fare i conti con la crisi».
Come reagisce Blumarine a questo nuovo scenario di riduzione dei consumi?
«La crisi di oggi ci chiede una moda più sobria. Ogni giorno cerchiamo un compromesso tra eleganza, stile e materie prime meno costose, é una ricerca quotidiana e difficile: per diversificare l’offerta, oltre alle maglie in puro cachemire proponiamo ad esempio filati misti, in lana-cashmere e cachemire-seta. Siamo attenti ai cambiamenti del mercato, ma non smettiamo mai di valorizzare il Made in Italy: la nostra azienda utilizza l’eccellente competenza dei laboratori artigiani nel distretti di Carpi».
La sua vita è costellata di successi e riconoscimenti. C’è qualcosa che Anna Molinari non è ancora riuscita a realizzare?
«Nella mia vita sono stata fortunata, la moda è un sogno. Oggi mi piacerebbe realizzare dei giardini, la natura e i fiori sono una mia grande passione: ci sono state epoche, come gli anni dei ‘figli dei fiori’, in cui i giovani avevano maggiore sensibilità per la natura. Amiamo la natura così com’è, per la gioia e la bellezza che ci dona».