Modena, 21 ottobre 2011- Hanno dagli 11 ai 14 anni, dal pc di casa si connettono abitualmente a Internet soprattutto per chattare con gli amici, scaricare materiali e, in misura minore, per fare ricerche scolastiche.

La meta' di loro naviga senza un controllo software da parte dei genitori e oltre il 60% ha un profilo su un social network. Quasi tutti hanno messo on line dati personali. Circa il 25% ha ricevuto fotografie, video o chat con riferimenti sessuali. E' il profilo dei "nativi digitali" modenesi, i ragazzi nati nell'era del computer e dei cellulari, che conoscono i mezzi e li utilizzano abitualmente per navigare, anche se non sono pienamente consapevoli delle potenzialita' e dei rischi. L'altra faccia della medaglia e' rappresentata, infatti, dalla possibilita' di essere contattati da sconosciuti e di ricevere email, video o fotografie "indesiderate".

A indagare il rapporto tra giovani e web e' una ricerca dell'assessorato alle Politiche giovanili del Comune, presentata in occasione di "Sicurezza digitale", la tre giorni modenese della rete europea Eyo sui rischi e le opportunita' della rete. Sono stati 1.087 i ragazzi che tra maggio e giugno hanno risposto ai 30 quesiti preparati dalla Rete dei Net Garage e rielaborati dal Centro studi e documentazione dell'assessorato alle Politiche
giovanili.

Gran parte degli intervistati afferma di saper usare molto (30%) o abbastanza bene (60%) il pc. Ha imparato da solo o con i genitori, che nel 90% dei casi navigano sull'web, ma riconosce anche alla scuola un ruolo nell'alfabetizzazione informatica e, proprio in classe, vorrebbe imparare a usare meglio internet e i social network. A navigare in rete e' il 98% dei ragazzi interpellati, di cui l'83% spesso o regolarmente."Internet offre ai giovani una straordinaria possibilita' per comunicare e scambiare informazioni", afferma l'assessore comunale alle Politiche giovanili Fabio Poggi.

"Inoltre, attraverso i social network i ragazzi possono sperimentare nuove forme di partecipazione e protagonismo, non ancora pienamente esplorate- spiega l'assessore- ma la rete nasconde anche insidie, ecco perche' occorre riflettere su quali misure si possono adottare per garantire una navigazione al riparo dai pericoli e per rendere i giovani consapevoli dei rischi del web, attraverso il coinvolgimento di genitori, insegnanti, educatori, istituzioni e, sicuramente, dei ragazzi, che sono i primi a lanciare segnali e suggerimenti".