Modena, 10 dicembre 2011- LA MANOVRA varata dal governo Monti prevede la soppressione della giunta provinciale e il passaggio di competenze verso Comuni e Regione. Per la transazione degli incarichi il tutto dovrà avvenire entro aprile. Sul resto, serve una legge che detti i tempi. Per intenderci, la giunta potrebbe anche durare fino alla conclusione naturale della legislatura (2014). ma a Roma c’è chi spinge affinché si acceleri. Intanto in Provincia si guarda con preoccupazione sul viale del tramonto. E sono tanti i progetti che con il passaggio di competenze potrebbero bloccarsi fino a chissà quando.

NEL bilancio 2012 della Provincia era previsto un fondo dedicato al sostegno della disoccupazione giovanile. In ballo c’erano 500mila euro, al momento il progetto è fermo. Sempre in tema di solidarietà sociale, esiste anche un fondo per l’emergenza sfratti: lo coordinava la Provincia, che ci avrebbe messo 30mila euro e ne aveva fatti arrivare 150mila dalla Regione. Il progetto attualmente è congelato e oviamente, in caso di estinzione dell’ente, tutto si complicherà.

Un’altra operazione che lo stesso presidente Sabattini aveva promosso e coordinato era quella per l’Expò 2015 di Milano. L’obiettivo era valorizzare le eccellenze modenesi a una fiera di valore mondiale: erano già stati trovatiimportanti testimonial. Ma anche questo progetto per forza di cose si è fermato. E l’ente Provincia aveva fatto da traino anche per altri progetti. Tra questi quello che ha portato alla nascita di Seta, l’ente trasporti frutto della fusione tra Atcm e le aziende di Reggio Emilia e Piacenza. La Provincia è presente con una percentuale intorno al 10% e finora ha svolto il ruolo di ente coordinatore. Avrà ancora la necessaria autorevolezza per continuare a ricoprire questo incarico?

Stesso discorso può valere sul progetto Democenter, il centro servizi per l’innovazione e la diffusione tecnologica rivolto alle imprese di cui la Provincia era socia. Ora cosa accadrà? E quali ripercussioni ci saranno sul progetto di gestione del Museo Casa natale Enzo Ferrari? Da sottolienare in questo caso, che l’ente di viale Martiri si era sempre posto come punto di riferimentio per far arrivare finanziamenti dalla Regione.

Ora cosa succederà? Sarà tutto da rivedere anche il piano rifiuti (a febbraio sarebbe prevista l’adozione definitiva in Consiglio). Che ne sarà delle scelte su inceneritore e raccolta differenziata nei Comuni? Tutto cambierà a seconda del passaggio di competenza. Sparirà la Provincia: chi si occuperà di rifiuti, la Regione o i singoli Comuni? Un bivio non di poco conto, è intuibile che le prospettive cambierebbero di molto a seconda del nuovo interlocutore. Che dire del comparto istruzione? Era previsto l’ampliamento delle scuole Meucci a Carpi e il completamento della ristrutturazione del Deledda a Modena. Chi porterà a termine i lavori, i Comuni o la Regione?  Ma lo scenario non è rappresentato solamente da caos e incertezza: non subiranno ritardi per esempio, tutte le azioni che hanno come fonte di finanziamento i fondi europei, a partire dalla formazione per il lavoro, settore importantissimo in questo momento. Non si fermeranno i centri per l’impiego, procede il piano di sviluppo rurale. Il 14 diembre andrà in Consiglio il Poic, i piano che regolerà la crescia e la distribuzione delle superfici commerciali. Piaccia o no, andrà in porto senza intoppi.