Modena, 11 gennaio 2012 -  Il giornalista Giovanni Tizian (collaboratore della Gazzetta di Modena e delle testate web Linkiesta e Narcomafie) è da quinidici giorni sotto scorta a causa delle minacce mafiose ricevute. La notizia trapela proprio nel periodo in cui Tizian, che da anni firma inchieste sulle infiltrazioni al Nord, sta presentando il libro 'Gotica': trecento pagine sul radicamento in Settentrione di mafia, 'ndrangheta e camorra.

Un libro che analizza l'influenza e la presenza della criminalità organizzata soprattutto nel tessuto economico.  Le forze dell'ordine hanno attivato la scorta per tutelare e proteggere il 29enne, nato in Calabria e residente da anni a Modena, e per fare in modo che il giornalista possa proseguire il suo lavoro.

Le inchieste di Tizian (il libro è un po' una 'summa' dei suoi lavori) hanno dato un forte contributo a scoperchiare l'invasione dei Casalesi nella provincia modenese.

La notizia ha colpito il mondo del giornalismo locale e non solo. Sulla rete rimbalzano gli attestati di stima nei confronti di Tizian, mentre su Facebook, nel gruppo 'giornalisti Modena' si è messo in moto il confronto su come dare sostegno al collega.

Il primo attestato di stima e solidarietà nei confronti di Tiazian arriva da Libera Modena

“Libera Modena intende manifestare tutta la propria solidarietà e disponibilità a Giovanni Tizian, giornalista e autore del libro "Gotica. 'Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea".

"Giovanni Tizian abita e lavora a Modena - ricorda Libera -, ed è in questo territorio che il suo lavoro, che è quello di informare, di far sapere, di cercare e diffondere la verità, ha infastidito e stuzzicato qualche vile mafioso, fino al punto da indurre lo Stato a proteggerlo assegnandogli una scorta Siamo a Modena, non a Reggio Calabria, non a Palermo e neanche a Casal di Principe, e Giovanni è un giornalista precario, di quelli che vanno avanti a contratti di collaborazione, quando va bene, e probabilmente la verità che così tanto urta la mafia, gli è stata pagata 4 euro, queste sono infatti le tariffe per un articolo. Ecco, Giovanni Tizian rischia la vita per 4 euro o poco più, mentre i mafiosi, comodamente appoggiati alle loro protezioni, coperti dall'indifferenza dei più, fanno affari per 150 miliardi di euro l'anno e continuano, rafforzandola giorno dopo giorno, la loro arrogante e spregiudicata conquista dei territori del Nord, colonizzando a volte anche le coscienze.  Giovanni Tizian ha una storia personale e familiare che non si può e non si deve dimenticare: è arrivato a Modena a 12 anni, costretto a lasciare la Calabria, dove è nato, con quel che restava della sua famiglia, dopo l'incendio che ha distrutto la fabbrica del nonno e, a seguire, l'assassinio, per mano della 'ndrangheta, di suo padre, Giuseppe Tizian, funzionario del Monte Paschi di Siena a Locri".

"Oggi scrive su Gazzetta di Modena, Narcomafie, Linkiesta, e altre testate giornalistiche. Racconta verità scomode e - prosegue l'associazione - notizie che qualcuno preferirebbe velare.  Giovanni ha fatto una scelta ben precisa, da che parte stare.  Noi stiamo con lui perché crediamo di poter costruire tutt’insieme una democrazia giusta, all’interno della quale sia normalmente possibile la sua attività di giornalista e di scrittore, e saremo con lui nelle pubbliche iniziative dove racconterà le mafie, per imparare a leggere i segnali delle infiltrazioni mafiose al Nord e per condividere l’agire concreto in favore della legalità.  Noi, la gente di Libera, siamo al fianco di Giovanni, e c'impegneremo perché tanti altri lo siano, in questo momento complicato della sua vita e della sua carriera".

Anche Sinistra Ecologia e Libertà prende posizione e chiede solidarietà al giovane giornalista minacciato, invitando a leggere il suo libro. Scrive in una nota Giovanni Morrone, della segreteria provinciale di Sel Modena: "Giovanni Tizian, collaboratore di Gazzetta di Modena, Linkiesta e Narcomafie, con la sua attività giornalistica contribuisce a scoperchiare il vaso di Pandora delle mafie al Nord. Ad esempio, documentando come l'invasione dei Casalesi nella provincia di Modena sia cominciata attraverso la massiccia installazione di slot machine e videopoker sin dalla metà degli anni '90 (e proprio ieri Libera ci ha comunicato che il fatturato della criminalità organizzata sul gioco d'azzardo nel nostro Paese si aggira sui 10 miliardi di euro).  In questi anni, altri (tra i quali l'Assessore Regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti) avevano denunciato i rischi a cui eravamo esposti. Allarmi e denunce spesso inascoltate o sottovalutate. Oggi quelle denunce hanno trovato conferma nella esposizione lucida e rigorosa del libro di Tizian ("Gotica. N'drangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea") oltre che nelle inchieste che hanno portato a decine di arresti anche nei nostri territori. Adesso, abbiamo tutti e tutte il dovere di fare sentire la nostra solidarietà a Giovanni, sostenendo il suo lavoro. Diffondiamo i suoi articoli, compriamo e leggiamo il suo libro, organizziamo iniziative di sensibilizzazione. Non lasciamolo solo. Le mafie si sconfiggono con le parole e con i fatti: con una rivolta civile e democratica". 

La solidarietà a Tizian arriva dalle istituzioni. In primis dalla Provincia di Modena. "Gli saremo vicini e lo sosterremo nel suo importante e prezioso lavoro di giornalista che ha scavato in profondità sulle mafie e sulle infiltrazioni al Nord". Lo afferma il presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi in un messaggio espresso anche a nome di tutto il Consiglio. "E’ importante – aggiunge Malavasi – il lavoro di ricerca che ha svolto sulle infiltrazioni nel territorio della nostra provincia e che rappresentano un patrimonio di conoscenza per un rinnovato impegno delle istituzioni e dei cittadini modenesi contro le mafie. La lotta alla criminalità organizzata, infatti, oggi più che mai deve essere un impegno di tutti per la democrazia e la libertà".

Solidarietà al giornalista Giovanni Tizian anche sa Sos Impresa e Rete per la Legalità. Le due associazioni annunciano la adesione alla campagna 'Io mi chiamo Tizian', promossa dall'associazione daSud “per organizzare iniziative, presentazioni, dibattiti e campagne web a sostegno del giornalista precario”. “Così nella civilissima Emilia Romagna - affermano in una nota le due associazioni - può accadere che a Giovanni Tizian, un giornalista precario di 29 anni, impegnato sul fronte antimafia con l’associazione daSud, venga assegnata una scorta per il suo lavoro di inchiesta. Un percorso fatto in solitudine, lontano dalla ribalta. Precario, senza tutele’’.

«Solidarietà a Giovanni Tizian, giornalista sotto scorta, e preoccupazione per le minacce rivolte a chi, nel nostro territorio, si occupa di criminalità organizzata». Lo afferma l’Associazione stampa modenese (Asm) ricordando che venerdì 27 gennaio è in programma, in collaborazione con l’associazione Libera, un seminario per i giornalisti modenesi dedicato proprio alle inchieste sulle mafie al quale parteciperà lo stesso Tizian, autore del libro “Gotica. 'Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”, oltre che di numerosi articoli sul tema per diverse testate, tra le quali la “Gazzetta di Modena” e il periodico “Narcomafie”.
«Alla luce delle minacce che hanno portato le autorità ad assegnare la scorta a Giovanni – sottolinea l’Associazione stampa – il seminario ...in programma assume anche il significato di un’attestazione concreta di solidarietà da parte dei colleghi. Un modo, non solo simbolico, per dire che è importante continuare a svolgere il proprio lavoro, ad affermare quotidianamente “l’utilità sociale del mestiere di giornalista”, per usare le sue stesse parole. Questa vicenda, inoltre, deve aiutarci a riflettere anche sull’importanza che vengano superate le forme di precarietà del lavoro giornalistico – aggiunge l’Associazione stampa – in modo da garantire ancora meglio la qualità dell’informazione. Sempre più di frequente, infatti, sono i collaboratori e i freelance, con davvero poche garanzie, a trovarsi in prima linea affrontando temi complicati e spinosi».

“Esprimiamo la nostra più sentita solidarietà e vicinanza al giornalista modenese Giovanni Tizian che, per le sue inchieste sulle infiltrazioni mafiose al Nord, è oggi costretto a muoversi sotto scorta. Il suo lavoro è prezioso e lo invitiamo a proseguire sulla strada che ha intrapreso. Le istituzioni faranno tutto il possibile per sostenerlo”.
Il sindaco Giorgio Pighi e la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti commentano così la notizia con la quale la “Gazzetta di Modena” ha annunciato questa mattina che il giornalista 29enne Giovanni Tizian, collaboratore del quotidiano, è sotto scorta da circa due settimane.“Nei prossimi giorni presenteremo alla Conferenza dei capigruppo la proposta di discutere una specifica mozione”, concludono Pighi e Liotti. “Ci farebbe molto piacere accogliere Giovanni Tizian in Aula il giorno in cui verrà trattata”.