Modena, 21 gennaio 2012 - Rotonde mon amour? Non proprio. Deve averla pensata così il giovane che martedi sera intorno alle 11 ha centrato in pieno la maxirotatoria che dalla via Giardini si snoda verso l’ospedale di Baggiovara. Per fortuna, da quanto riportato dalla polizia municipale, l’uomo è uscito incolume dallo scontro lasciando però, come testimoniano le fotografie, l’intero paraurti incastrato nel guard rail. Nebbia, distrazione, sonnolenza? Non si sa. Quello che è certo è che queste signore incontrastate della viabilità, fiorite a più non posso negli ultimi anni a Modena, se da un lato rendono più scorrevole il traffico come testimoniano blocchi stradali storici diventati delle giostre senza intoppi, dall’altro possono rappresentare un’amara sorpresa per gli automobilisti, specie quando è buio e in caso di nebbia o comunque scarsa visibilità per avverse condizioni meteorologiche.

Nel caso di Baggiovara infatti, nonostante la centralità e l’importanza dell’intersezione, la rotatoria non sembra adeguatamente indicata con segnali luminosi. Ci sono sì i lampioni stradali non lontani, ma è sufficiente? A volte pare di no e questo non solo a Baggiovara. A riprova di ciò sono gli innumerevoli incidenti grandi e piccoli avvenuti in prossimità delle rotonde, sia in città sia sull’anello delle tangenziali, molti dei quali mai saliti agli onori della cronaca perchè, fortunatamente senza feriti gravi.
 

Certo, su strade dove si viaggia a velocità sostenuta, magari fuori città dove anche l’illuminazione non sempre è ottimale, il rischio di non vederle è maggiore ed è propio in questi casi che bisognerebbe, a rigor di logica, fornire queste intersezioni di catarifrangenti o segnali luminosi visibili anche in caso di fitta nebbia. Un esempio su tutti è la rotonda tra Lesignana e Ganaceto sulla nazionale per Carpi proprio sotto la linea dell’alta velocità.

La rotatoria è delimitata da bassi manufatti di cemento dipinti di giallo, corredati della classica segnaletica con le frecce ma non si vede alcun segnale luminoso. Ricordiamo un grave incidente avvenuto qualche anno fa proprio in quel punto quando un’auto con due ragazzi a bordo ‘tirò dritto’ rimbalzando sul manufatto centrale catapultandosi. Anche in quel caso l’esito non fu drammatico ma da allora la rotatoria è rimasta comunque tale e quale, nessun segnale lampeggiante o altro.
 

Portandoci sulla tangenziale, se la rotonda che incrocia via Vignolese può almeno contare sulla presenza gentile del grappolone d’uva , non è così per la vicina intersezione con Vaciglio. Qui la rotatoria, come la maggior parte in città, ha il classico disegno a raso. Muretti bassi di delimitazione prima dell’ aiuola centrale rialzata. Anche qui non si vedono dispositivi luminosi. In condizioni di bassa visibilità specialmente a velocità sostenuta anche se questo aspetto non è certo una scusante, potrebbe rappresentare per l’automobilista un’ostacolo inaspettato e tutt’altro che morbido.