Modena, 22 gennaio 2012 - Sospensione per dieci giorni (con obbligo di presenza), niente gite e 5 in condotta alla fine del primo trimestre. Il preside dell’istituto d’arte Venturi, Eugenio Sponzilli, è tra quelli che hanno scelto la ‘linea dura’ contro gli studenti che a novembre hanno occupato la scuola per sei giorni danneggiando le aule e impedendo ai professori di fare lezione. «Questi provvedimenti — sottolinea Sponzilli — non sono drastici in confronto a quello che i ragazzi hanno combinato all’interno della scuola nei giorni di occupazione. Il 5 in condotta al primo trimestre non comporta la bocciatura. Noi siamo pronti a ricominciare, vogliamo tornare a una convivenza civile». Come Sponzilli, anche i presidi di Guarini, Cattaneo-Deledda, Selmi e Corni stanno valutando provvedimenti contro i promotori dell’occupazione, ‘punizioni’ che in alcuni casi si affiancano alle denunce penali.

Il preside dell’istituto d’arte sottolinea i danni provocati alla scuola e anche la «iperprotettività e la deresponsabilizzazione» di alcuni genitori, «arrivati perfino a fare ricorso contro le sanzioni disciplinari decise dal consiglio dei professori».  «Abbiamo individuato nove ragazzi, cinque femmine e quattro maschi, che hanno promosso l’occupazione. Da punire che ne sarebbero altri, ma purtroppo non li abbiamo identificati. Abbiamo dovuto prendere provvedimenti perché la scuola ha subito 1.114 euro di danni e l’occupazione è stata fine a se stessa. Se gli studenti avessero voluto davvero esprimere il loro disagio, avrebbero accettato le giornate di riflessione con esperti che avevo loro proposto. Mi rendo conto che questa generazione di ragazzi è la più sfortunata del dopoguerra, molti non hanno riferimenti in famiglia. Io sto dalla loro parte. Ma in questo caso hanno messo in atto un’occupazione strumentale provocando gravi danni alla scuola».

Come spiega Sponzilli, i ragazzi che hanno occupato il Venturi, in modo particolare i nove che hanno rimediato il 5 in condotta e la sospensione, hanno «messo le mani in documenti custoditi nei cassetti, due di loro sono entrati in segreteria, hanno cambiato le password dei computer bloccando il server per nove giorni, col viso coperto hanno perfino preso i registri di classe nelle due succursali per farli trovare a fine occupazione. E’ poi sparito un pc portatile, è stato fatto saltare l’impianto telefonico e sono stati svuotati alcuni estintori. Hanno fatto danni per oltre mille euro, senza contare che, per colpa di pochi, ben 1100 ragazzi non hanno potuto frequentare le lezioni».

In alcuni di questi comportamenti si configurano anche reati, che sta alla magistratura decidere di perseguire. Venerdì sera il consiglio di istituto del Venturi si è riunito per rivedere il calendario delle lezioni: «Avendo perso sei giorni — spiega il preside — dovremmo venire a scuola il giovedì Santo e il mercoledì dopo Pasqua. Salterà anche il ponte del primo maggio. Per un pelo siamo riusciti a mantenere il ponte di San Geminiano».

Il dirigente non risparmia una strigliata a mamme e papà: «Molti genitori — dice — invece di sgridare i loro figli sono andati dagli avvocati per fare ricorso contro i provvedimenti presi. Non si rendono conto che così li deresponsabilizzano. Quest’anno la commissione di garanzia si è già riunita quattro volte, cosa che non era mai accaduta prima. E’ un segnale negativo. La scuola è fatta per insegnare e per educare, ma i genitori sono i primi a giustificare il comportamento dei figli. Non è difendendoli che li aiuteranno a crescere».