Modena, 5 aprile 2012 - Le biciclette non hanno la targa, i marciapiedi sono stati fatti vent’anni fa e molto dipende dal senso civico dei cittadini... E quindi? Quindi la signora Rosarita Fraulini, disabile che martedì ci ha accompagnati nel suo tour de force quotidiano fatto di mille ostacoli che una città frappone tra una sedia a rotelle un percorso che dovrebbe essere libero, dovrà armarsi di buona pazienza. Perché nelle parole dei nostri amministratori interpellati dopo l’inchiesta pubblicata ieri emerge un dato di fatto: c’è ancora tanto da fare per rendere Modena una città a misura di disabile, e non è semplice. Partiamo dai problemi che possono apparire di più facile soluzione e scopriamo che invece di soluzioni facili non ce ne sono: le biciclette appoggiate al muro, in mezzo a un marciapiede, per esempio.

Il numero da comporre è quello del comandante della polizia municipale, Franco Chiari: «Per quanto riguarda i marciapiedi noi applichiamo tutte le norme previste. Come tagliare le siepi, assicurare che gli alberi non creino intralcio. Controllare che le macchine siano parcheggiate nel modo dovuto. Ma le biciclette non hanno la targa, non è quindi possibile accertare chi è l’autore della violazione». Tanti saluti alla funzione deterrente che le multe dovrebbero avere sulla cittadinanza. «Indubbiamente — prosegue Chiari — certi comportamenti sono un fenomeno odioso, noi facciamo il possibile per contrastarli. A partire da chi parcheggia negli spazi per disabili senza alcun permesso».

Andiamo poi a domandare al responsabile dei Lavori Pubblici come sia possibile che una città risulti ancora sprovvista di accessi ai marciapiedi per chi è in carrozzina. «Purtoppo l’urbanistica in passato non teneva conto di aspetti come questi. Quello che posso garantire — ci assicura l’assessore Antonino Marino — è che negli ultimi dieci anni tutti gli interventi fatti su edifici pubblici sono stati all’avanguardia. Ogni volta che ristrutturiamo teniamo conto di ‘innovare’. Volete degli esempi? La Crocetta, la ristrutturazione del palazzetto. O, ancora meglio, le scuole Marconi. Però è vero, in passato l’attenzione a questi temi era assolutamente minore e c’è tanto da fare». E allora andiamo dall’assessore all’Urbanistica, Daniele Sitta, interrogandolo, sempre dallo stesso punto di vista, sul futuro della città: «In tutti i nuovi interventi urbanistici che si fanno è obbligatorio tenere conto dell’accesso ai portatori di handicap. Noi prendiamo nota di tutte le situazioni che ci vengono segnalate. Ma spesso è anche questione della mancanza di buona educazione».

Francesco Vecchi