Modena, 7 giugno 2012 - Giorgio Napolitano è arrivato a Mirandola alle 16.45. Quando è sceso dalla macchina, è stato accolto da qualche fischio e alcuni cartelli di contestazione, ma anche da tantissimi applausi. Il capo dello Stato, dopo la visita in mattinata in Regione a Bologna, ha iniziato il giro delle zone colpite dal terremoto. Prima tappa Mirandola, appunto. E' però saltata la visita in centro storico, come inizialmente da programma. Il presidente ha raggiunto così la tendopoli "Friuli Uno", alle porte della città, dove risiedono anche i genitori di una delle vittime del crollo della “Haemotronics”. Il campo ospita circa 500 sfollati in maggioranza stranieri. Sono presenti anche i sindaci dei Comuni terremotati. Prima dell'arrivo di Napolitano, la Digos aveva allontanato due giornalisti della rivista web “Info-out”, che fanno capo al centro sociale di Modena “Guernica”

Durante il suo discorso Napolitano ha ricordato quando si trovata nella basilica di San Francesco ad Assisi, dopo il terremoto che colpì l'Umbria. Il presidente si è commosso e con la vove rotta dall'emozione ha detto: "Anche lì sembrava la fine, ma si sono ripresi. E vi riprenderete anche voi". Poi prosegue il suo discorso.
“Voi vi rialzerete, voi con le vostre attività, con le vostre fabbriche, con le vostre famiglie, con la vostra coesione che deve tenere unita tutta la comunità. Non temete di poter essere dimenticati. Noi siamo uno Stato, con tutti i suoi difetti, siamo una grande nazione che non può venire meno ai suoi doveri quando una sua parte è ferita a morte”. Rivolgendosi ai volontari: "L’applauso vero non lo merito io ma solo voi per quello che avete fatto, per quello che farete”. E se è vero che sono il Governo e il Parlamento che decidono, ‘’qualcosa’’ il presidente della Repubblica puo’ farlo: “Casomai qualcuno si distraesse... dargli una sveglia! E vi assicuro che lo farò!”.