Modena, 14 giugno 2012 - I Proprietari della casa ne sono convinti: dopo il sisma, lo stabile dove abitavano aveva resistito e si poteva risistemare. Poi la doccia fredda: senza nessun preavviso, la palazzina venerdì è stata abbattuta.  La famiglia Paltrinieri lo ha subito annunciato: «Non finisce qui, chiameremo un avvocato».
E l’altra mattina in paese l’avvocato che si occuperà del caso è arrivato: è Lorenzo Bergami, legale della famiglia.

L’avvocato ha spiegato che si sta raccogliendo tutta la documentazione «per appurare se la demolizione è legittima oppure se c’è qualche anomalia. Nel frattempo — ha dichiarato Bergami — stiamo valutando una serie di azioni di natura amministrativa, civile, penale da mettere in campo qualora emergessero aspetti discutibili relativi alla demolizione dell’edificio». L’avvocato conferma che «sono stati incaricati dei tecnici entrati nella zona rossa per recuperare materiali dell’immobile abbattuto, quali mattoni, che verranno inviati ad uno studio di Modena per l’analisi strutturale. «Inoltre — aggiunge — si sta verificando se l’edificio, risalente ai primi del ‘900, fosse sottoposto a vincoli dei Beni culturali».

In effetti, dopo la scossa del 29 maggio, l’immobile contiguo era collassato. Ma la casa dove risiedeva la signora Francesca Paltrinieri, di proprietà di fratelli e parenti, era rimasta in piedi: tetto e travi portanti apparentemente erano in buone condizioni e non sembrava fosse necessario abbatterlo. Inoltre, è emerso che proprietari e residenti dell’edificio hanno appreso della demolizione della loro casa vedendo le immagini trasmesse in televisione.

In merito all’abbattimento, il sindaco Stefano Draghetti ha dato la sua spiegazione: «I vigili del fuoco hanno raso al suolo la casa adiacente, ma poi hanno detto che era da demolire anche l’altra porzione di fabbricato». Ma l’avvocato Bergami, non ci sta: «La demolizione è avvenuta senza comunicare la decisione a nessuno. Eppure, in Comune sanno che la maggior parte dei proprietari dell’abitazione non sono residenti a Cavezzo. Inoltre, dall’albo pretorio online risulta che l’ordinanza di demolizione sarebbe stata emessa ad abbattimento avvenuto. Si tratta — conclude Bergami — di una situazione molto grave, moralmente vergognosa, perché è stata demolita una casa nella zona rossa senza avvertire proprietari e residenti che non hanno nemmeno avuto il tempo di recuperare oggetti personali e ricordi di famiglia».  

Angiolina Gozzi