Cavezzo (Modena), 18 giugno 2012 - Anche loro sono rimasti terrorizzati per le continue scosse di terremoto. Così, dopo quel grosso trauma, si è pensato di non staccare i nostri amici animali dai loro padroni. Per fare questo, a Cavezzo, ieri pomeriggio, il centro Fauna selvatica ‘Pettirosso’ di Modena ha allestito un campo sfollato tutto per loro. Anche vista l'impossibilità di tenerli sotto le tende, dove lo spazio è limitato. Il campo è composto da cani, gatti e persino qualche coniglio nano. 

‘’Lasciare gli animali vicini ai loro padroni significa dare almeno una parvenza di normalita’’’, spiega il responsabile del centro, Piero Milani. Al campo Abruzzo, dove vivono oltre 600 persone, anche una carezza puo’ servire a recuperare quel senso di routine che manca ormai da quasi un mese. ‘’Da qualche parte bisogna pur ricominciare - aggiunge - e aiutare gli animali serve anche a questo’’.
 

Per questo motivo, accanto alle tende e’ stato creato un mini campo. Dieci ‘box’ realizzati con il contributo della guardia di finanza, che da ieri ospita altrettanti animali. Il piu’ grande e’ un terranova, il piu’ piccolo un carlino. ‘’Chi ha perso la casa e vive in tenda, o peggio ancora in auto, puo’ affidare a noi il suo cane o il suo gatto’’, spiega Milani. ‘’Noi provvederemo ad accudirli gratis, dal mangiare alle visite veterinarie, fino a quando non potranno tornare a casa con i loro padroni’’, aggiunge.
 

Nessuno sa ancora quando avverra’. ‘’L’emergenza sara’ lunga - prevede il ‘novello Noe’’ -. Il campo e’ stato infatti costruito soprattutto in previsione dell’autunno e dell’ inverno’’. Nel frattempo si cercano aiuti per portare avanti anche l’attivita’ del centro ‘Pettirosso’, che in queste settimane ha salvato decine di animali. Molti uccelli rimasti sotto le macerie dopo che il sisma ha fatto crollare insieme ai tetti delle case i loro nidi, qualche maiale sfuggito dalle stalle danneggiate dal sisma. E persino un cucciolo di volpe, che era rimasto intrappolato nel crollo di un fienile. A salvarla erano stati proprio i volontari del centro fauna selvatica, che tra qualche giorno verra’ liberata. ‘’Se l’e’ cavata per un pelo - conclude Milani - d’ora in poi ci pensera’ due volte ad infilarsi in un fienile’’.