Modena, 5 luglio 2012 - Servirà qualche giorno, o forse anche qualche settimana. Ma la Commissione internazionale sulla previsione dei terremoti per la protezione civile “sarà sicuramente attivata” per indagare i possibili legami tra il sisma del 20 e 29 maggio in Emilia-Romagna e le perforazioni del suolo alla ricerca di idrocarburi (il cosiddetto fracking), così come chiesto dal governatore Vasco Errani.

Alla lettera del presidente, datata 29 giugno ma resa nota ieri in Regione nel corso dell’Assemblea legislativa, il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, risponderà con una missiva altrettanto ufficiale nei prossimi giorni. Ma dal Dipartimento nazionale già assicurano che “la commissione sicuramente sarà attivata”.


Serve però qualche giorno (ma è più probabile qualche settimana), perchè i nove scienziati che la compongono dovranno essere affiancati (o sostituiti) da altri esperti. Prima di tutto, spiegano dalla Protezione civile, bisogna tener conto della disponibilità di ciascuno. Inoltre, servono luminari che siano specializzati non solo in sismologia e geofisica, ma che siano in grado anche di indagare, appunto, sugli eventuali legami dei terremoti col fracking. L’ufficio sismico del Dipartimento di Protezione civile si sta occupando di cercarli e contattarli

La Commissione internazionale sulla previsione dei terremoti per la protezione civile fu istituita dall’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dopo il terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila.
L’organismo, ancora in funzione e mai destituito, era composto da nove scienziati presi dalle Università e dai Centri di ricerca più importanti del mondo: Tom Jordan, direttore del Southern California Earthquake Center (Scec); Yun Tai Chen, professore di geofisica e direttore onorario dell’Istituto di geofisica della China earthquake administration; Paolo Gasparini, professore di geofisica alla Università Federico II di Napoli; Raoul Madariaga, professore di Sismologia alla Normale di Parigi; Ian Main, professore di sismologia e fisica delle rocce all’Universita’ di Edinburgo; Warner Marzocchi, dirigente e ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Gerassimos Papadopoulos, direttore di ricerca dell’Osservatorio nazionale di Atene; Guennadi Sobolev, direttore del Dipartimento di catastrofi naturali e sismicità della terra dell’Accademia russa delle Scienze a Mosca; Jochen Zschau, professore di geofisica all’Università di Potsdam.
 

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